domenica 4 ottobre 2009

Diminuire gli infortuni e migliorare la performance con il Core Training


Bando alle mode, il Core Training ha uno scopo molto preciso, migliorare la forza e la resistenza e diminuire gli infortuni.

I motivi per l’utilizzo sono vari. Qui c’è un post sull’argomento.

Primo: l’esecuzione di esercizi di core training diventano un test.
Si valutano la corretta postura e i tempi di mantenimento della stessa.

Secondo: esiste una relazione abbastanza stretta tra soggetti che non riescono ad eseguire bene gli esercizi di Core Training ed alcuni tipi di infortuni.

Terzo: gli atleti che lo eseguono meglio sono anche quelli con uno sviluppo motorio migliore.

Il Core T. Lavora su muscoli non sempre allenati correttamente, muscoli che possono entrare nella classifica dei muscoli limitanti. Leggi il post a riguardo qui

Questi muscoli hanno spesso il compito di stabilizzare il bacino, di assorbire la spinta nelle accelerazioni e nelle franate, spesso non sono muscoli grandi. Ma assolvono a più scopi, stabilizzano, ricevono informazioni (propriocezione) ecc.

Sul bacino si inseriscono 36 muscoli. Se fai eseguire questi esercizi a un soggetto debole vedrai oltre alle posture più astruse, muscoli vibrare come martelli pneumatici.

Puoi trovare qui un post dedicato ai muscoli del perineo e al loro ruolo all'interno del bacino, può essere utile per capire alcune funzioni.

Nello sviluppo delle esercitazioni bisogna scegliere gli esercizi secondo le caratteristiche dell'atleta, ognuno i propri esercizi e se necessario costruire una progressione di sviluppo per ogni esercizio.

Il momento migliore è prima che inizi l’allenamento, una routine di pochi esercizi da ripetere per N giorni prima di considerarli acquisiti può essere d’aiuto allo sviluppo della performance e alla diminuzione degli infortuni.

Esercizi semplici come un ponte sugli avambracci, possono diventare difficili se si cura la postura, uno squadro da seduto spesso è impossibile le prime volte.

Quindi proviamo gli esercizi e valutiamo gli anelli deboli della catena, lavoriamo su questi e solo dopo riproviamo l’esercizio. Una delle cose che osservo frequentemente nei giovani è la difficoltà a salire su da terra alla posizione di bridge con il corpo in asse, il primo pensiero che coglie un istruttore è verificare la debolezza di addome, lombari, mutifido, quadrato dei lombi, tutto giusto effettivamente hanno relazioni con il bacino, però il fatto che l'atleta non riconosca la propria posizione nello spazio e non abbia il controllo dovrebbe fare pensare.

Ma osserva le spalle? Sono abbastanza solide da reggere un estremo del ponte? Osservare le spalle ci da indicazioni precisa se sono raccordate al resto, e se un muscolo, magari elevatore della scapola debba essere decontratto o un sovraspinoso da tonificare



enjoy

foto di richardgiles

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