lunedì 28 febbraio 2022

Tra suggestione effetto placebo e effetto nocebo


 Lei è pranoterapeuta? 

 NO! 


 Ma ne è sicuro? 


Sono sicuro. 


Eppure avrei giurato che lei lo fosse,  perché appena sono arrivata sono stata subito meglio.   Ne è veramente sicuro?


Penso di sapere chi sono. 


Ci dovrebbe pensare, mi sento meglio solo a parlare con lei. 


La ringrazio per la fiducia, però passo.


Basterebbe ascoltare questi dialoghi, piuttosto frequenti, per capire quanto siano suggestionabili le persone. 

Ad alcuni basta poco per creare collegamenti  con cose che non hanno nulla in comune tra loro. Questo bias cognitivo si chiama apofenia. La seconda parte del dialogo invece fa trasparire un altro bias: l’effetto placebo. Questo effetto è la  reazione del tuo organismo ad una convinzione positiva, innescata da un qualche episodio, che  mette in atto i processi chimici del benessere o della guarigione. Per me è molto di più di un bias, è un vero e proprio super potere, perché, quando si accende, può  creare un effetto paragonabile o superiore a quello di un farmaco, molte guarigioni inspiegabili sono dovute ad esso. Non è una semplice inclinazione una distorsione cognitiva, va oltre la semplice scorciatoia del cervello. È una rimodulazione del cervello.


Anche quelli che lo denigrano, se terapeuti, sarebbero ben felici di attivarlo a comando.  Molti miracoli sono attribuiti all’effetto placebo. Nel primo libro che lessi sull’argomento: Ipnosi e Suggestione, di Pavel Bul  erano  stigmatizzati  i casi di guarigione dovuti alla suggestione. L’autore, palesemente ateo, indicava le guarigioni attribuite ai miracoli  come effetti della suggestione. Senza entrare in merito sul credo, sicuramente una componente derivata dalla suggestione aiuta molto.

Comprai il libro  nei primi anni 80 durante la pausa di una trasferta, lo trovai in una bancarella  poco distante dalla stazione termini.  Bei tempi! Riuscivo a divorare un libro in un giorno… non quelli di scuola...


Si capisce che se manca il senso etico all’operatore è facile far cadere i clienti nel tranello dei poteri magici. Un esempio riportato da Deepak Chopra, medico indiano e famoso scrittore new age,  è quello di quando, da bambino, lo zio lo portava a visitare un guru: più si avvicinavano al guru  e meglio si sentivano, mentre si allontanava lo stato di grazia scemava. L’effetto era attribuito all’aura del santone, ma verosimilmente era un effetto placebo innescato dalle aspettative di incontrarlo, sommato alla riprova sociale  prodotta dalla  folla che faceva lo stesso tragitto con lo stesso scopo.  


Mi capita di ascoltare spesso la frase: “fino ieri ero tutto rigido e bloccato, ma proprio oggi che dovevo venire da lei mi sento sciolto e  rilassato… “ questo è un esempio di auto condizionamento positivo.

Condizionare chi vuole essere condizionato è semplice, in pratica lo fa da solo.  

Mi raccomando:etica-etica-etica e mettici ancora un briciolo di etica.


Per chi come me ha allenato osservazione,  tatto e ascolto è semplice capire se qualcosa non va. Ad esempio a volte durante le valutazioni  percepisco tremolìi, vibrazioni, calore, e faccio domande specifiche, ad esempio: mi dica qualcosa del suo ovaio destro.  La persona mi risponde e lei come lo sa? A questo punto si può vendere fuffa e millantare poteri paranormali, oppure come faccio io, dire semplicemente che: se  un esperto sommelier riconosce il vino e tutti i suoi sentori,   chiunque può percepire altre cose se è allenato a farlo, e non è nemmeno difficile da fare, basta allenarsi, e concludo con: se vuole glielo insegno.


In una  visione cartesiana della vita, tutto ciò che non è riproducibile non esiste, semplicemente perché non si comprende ciò che non va oltre la casualità. Però l’effetto placebo lo si può osservare frequentemente in ambito sportivo.  Per inciso, René Descartes non è che aveva le idee tanto chiare sul cervello…


Hai presente quando tutto va per il verso giusto? Quando sei in quello stato di grazia che ti permette di ottenere il massimo? Qualcuno dice che sei nel “flow” qualcun altro dice che sei in trance. Qualunque cosa sia, è il momento “magico” che tutti vorrebbero attivare a comando. Per alcuni è semplice, per altri un evento raro. Irripetibile. Spesso lo attivi da solo, altre volte è qualcuno ad attivarlo per te: bastano le parole giuste dette nel giusto ordine al momento giusto e scatta la modalità super sayan. Qualche esempio di trance agonistica che avrai già visto: il cestista che tira e non sbaglia un canestro nemmeno se gli sparano, il calciatore che si materializza al posto giusto nel momento giusto e segna tre o più goal in una sola partita, il corridore con i piedi pieni di vesciche che riesce a correre annullando il dolore,  il pilota che evita l’incidente senza sapere come ha fatto… sono tutti stati di alterazione della coscienza. Se il soggetto comincia a pensare che sia la norma,  può diventare la norma. Ne parlerò in seguito in un altro articolo, perché non basta crederci, sarebbe troppo facile come qualcuno vuole far credere.  Questi che ho menzionato non sono effetti placebo veri e propri, il meccanismo è simile ma l’effetto placebo si manifesta più potentemente. Riesce a modificare la chimica corporea in situazioni ben più critiche.


Come contraltare dell’effetto placebo c’è l’effetto nocebo, l’ho visto più volte messo in atto, perché è più facile da attivare rispetto all’effetto placebo, ed è veramente distruttivo. E’ più facile perché il cervello degli adulti è programmato  più verso la negatività che verso la positività. Il linguaggio stesso che usiamo noi adulti ne è la causa. 


Come si genera? Con lo stesso processo dell’effetto placebo:  in questo caso: parole errate nel  giusto ordine nel momento sbagliato  con lo stato d’animo adatto e il gioco è fatto. Sei morto!

O giù di li.  


L’effetto nocebo è micidiale. Ho visto gente non guarire semplicemente perché non lo credeva possibile. Qualcuno era talmente convinto di farsi male che c’è riuscito. Ho avuto la brutta esperienza di vedere persone convinte di essere spacciate, a causa di brutte malattie, rassegnarsi alla morte senza reagire, anzi rincorrendola.


 Hai presente i trial in doppio cieco che si fanno prima di validare un farmaco? Ho letto  quello di un famoso vaccino:  una buona percentuale del gruppo che assumeva il placebo, credo fosse soluzione fisiologica, accusava sintomi come febbre, mal di testa e dolori diffusi identici a chi aveva avuto gli effetti collaterali del siero. Questo è un evidente caso di effetto nocebo.


Come vedi è facile influenzare in modo negativo e innescare processi patologici ed è difficile, però possibile, influenzare in modo positivo, specialmente chi è predisposto a farsi influenzare. 

Il cervello umano per risparmiare energia non cambia facilmente programma. Idea. Con il giusto programma è possibile aiutare le persone a migliorare, risollevarsi e ottenere prestazioni elevate sia in campo sportivo che vitale. Conoscere questi meccanismi, sapere come attivarli e disattivarli è la rivoluzione della prestazione globale.  


Per anni abbiamo riprogrammato la postura, ma non basta, perché la postura è anche caratteriale e se non si lavora su tutto quello che la comporta non puoi ottenere risultati duraturi.

Non basta  mettere solette, ortesi dentali, microchip e quant’altro…


 Bisognerebbe insegnare a scuola come parlare: termini e sintassi utili al cervello. Insegnare  che postura adottare, come pensare, e come respirare. Sarebbe bene  insegnare queste cose  anche a  chi si occupa della salute del prossimo, i farmaci ne risulterebbero potenziati. 


Negli anni in cui studiavo medicina cinese e poi una sua derivazione coreana, ero stupito di quanto  tenessero in conto il rapporto mente/salute durante i processi di guarigione. Con il tempo ho capito che non è possibile guarire se non lo si vuole e non basta dire voglio guarire per farlo. Allo stesso modo  non è possibile ottenere risultati se questi non si originano in un processo mentale strutturato.

Ne racconterò ancora più in la..


A proposito di visione cartesiana delle cose: una  rivista molto amata dai nerd sembra aver preso da anni una piega  scettica su tutto quello che non è scientificamente provato.

 Ci sta, bisogna dare alla gente le informazioni corrette e suffragate dalla scienza. 

L’effetto placebo è spesso citato con sufficienza, dimenticando che chi ne usufruisce a volte guarisce da mali incurabili.  

Lessi un articolo sull’effetto  dei colori sul corpo. L’autore, giovane scienziato,  denigrò  la  teoria, concludendo  di portare prove se qualcuno era in grado di farlo. Mi fece sorridere. Il giovane scienziato evidentemente non aveva studiato bene l’argomento, in caso contrario avrebbe saputo che i colori  funzionano… almeno in un caso. Nei casi di Ittero neonatale, dove viene utilizzata la luce blu proprio come cura. Si chiama  Fototerapia…. .


Gaetano Rosace 

Scrivo di questi argomenti perché mi occupo di prestazione globale - sportiva e vitale - me ne occupo tramite  tre pilastri: la metodologia - la posturologia rigenerativa-comportamentale e la preparazione mentale.


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