La schiena impossibile o quasi
Quando dico che il 93% degli acciacchi deriva da un problema posturale non lo dico per scherzo. Tutto quello che non è il seguito di un trauma è un problema posturale. Poi con il tempo diventa un problema ortopedico, a volte grave, ma è partito dalla postura.
Un mio cliente ha una schiena messa molto male, dischi intervertebrali disidratati e cartilagini articolari consunte, questa cosa gli procura dolore, che non diminuisce nemmeno con farmaci molto pesanti.
Questo stato non è sfortuna, non è una fatalità, si è costruito nel tempo su una postura disfunzionale.
Prima il corpo e di conseguenza le vertebre hanno perso il loro allineamento, poi la forza di gravità e il movimento inadeguato, hanno compresso i dischi. Sotto questa forte e costante “premitura” i dischi si sono disidratati a tal punto da fare sparire anche il nucleo polposo, che è una biglia molto densa posta dentro al disco, alla fine, senza questi cuscinetti le vertebre si sono toccate consumando la cartilagine. Il dolore è provocato da questo, dall’attrito sulla cartilagine consunta. Ecco perché oltre a fare le valutazioni posturali bisogna saper cosa fare, caso per caso.
Questo mio cliente ha due possibilità: intervento chirurgico e sostituzione dei dischi oppure, come seconda ipotesi, un lavoro di “ristrutturazione corporea”. E’ un’attività derivata dal Rolfing e dal Bodywork, che però nel mio caso si completa con la posturologia.
L’unica cosa possibile è creare nuovamente i presupposti posturali adatti ad allontanare le vertebre le une dalle altre. Una vera e propria ristrutturazione edilizia, dalle fondamenta alla terrazza.
Non è cosa da una sola seduta, richiede un percorso adattato al cliente e lo consiglio ai clienti che, raggiunto questo stato, non si possono operare.
#gaetanorosace #posturologia #bodywork
Nessun commento:
Posta un commento