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Ma tu quanti Messi hai in squadra?

 Storie




A volte mi trovo a partecipare a convegni o riunioni tecniche, o meglio, diciamo che mi tocca farlo. Poi, mettici che l’ambiente spesso è peggiore di quello che trovi nei peggiori bar di Caracas…e per giunta senza il rum,  ed è presto detto perché non ci vado volentieri. 


Il punto è che trovo sempre qualcuno presuntuoso e arrogante che dice stupidaggini in quantità industriali e prima mi annoio, poi mi inquieto. 


E tu dirai: più presuntuoso di te? 


Si, ne esistono! Pure con un egocentrismo apparentemente superiore al mio, ma mentre il mio essere presuntuoso ed egocentrico ha una logica basata su una frase molto semplice:


 io sono quello che so! 


Questi soggetti non sanno ancora allacciarsi le due scarpe allo stesso modo.


Ad  uno di questi noiosi “consessi”, con un relatore che parlava confusamente di piedi,  durante un sonnellino, vengo svegliato da un tizio, istruttore delle giovanili, che intervenire dicendo che lui non fa esercitazioni per lo sviluppo delle capacità sensoriali e cognitive perché Messi non le fa e quindi sono solo  una perdita di tempo e lui “allena” tutto con la palla. 


Non potendo esimermi dall’intervenire gli chiesi: ma tu quanti Messi hai in squadra? E dato che rimase inebetito dalla semplice domanda. Gli domandai quanto ampia  fosse la forbice delle abilità dei suoi giocatori? Non capiva, nemmeno il concetto di forbice…e forse neanche di abilità.


Con le nuove metodologie, ovvero lavorare esclusivamente con la palla, è stato fatto un passo epocale in avanti,  però, molti allenatori e molti istruttori, ma anche preparatori, dotati di poca fantasia o essenzialmente pigri, hanno , colto questa cosa come un modo per lavorare meno. E sono finiti ad allenare l’allenamento, tanto è situazionale... 


Ibra, Messi, Ronaldo,  Le Bron, Curry, ecc. ci piace vederli in azione, però, poi  non alleniamo i nostri atleti allo sviluppo delle abilità che li rendono idoli, aspettando che dal cielo ci cada in braccio il nuovo idolo delle masse.


Questo non era un lavoro per pigri, ma i pigri sanno cogliere le opportunità e lo stanno colonizzando.


#gaetanorosace

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