Storie
La finta pigra
Il mio concetto di pigrizia è molto semplice: se sei pigro vuol dire che sei ricco, che te lo puoi permettere. La ricchezza può essere quella del denaro e dei beni materiali, quella dei privilegi, ma anche quella della conoscenza. I pigri e i perditempo non hanno la necessità di creare ricchezza. Se sei così… sei fottuto! Anche se vinci al Superenalotto hai il 99% di possibilità di perdere tutto, non sei abituato a produrre.
La ragazzina in questione, a detta della madre, era pigra e anche lei diceva di esserlo. Pigra a scuola e pigra nello sport. Un piccolo, grazioso bradipo, che diventava un cucciolo di iena idrofoba solo quando non otteneva quello che voleva.
Iniziammo un programma di allineamento posturale di tre sedute. Durante i test vennero fuori tante piccole cose, come una difficoltà a distinguere le A dalle O scritte in corsivo. Infatti la sua lettura era a scatti. Faccio leggere e scrivere durante i test.
Incontro spesso giovani sportivi con disturbi dell’attenzione, discalculia, dislessia, disgrafia, ecc. Nei casi leggeri, appena percepiti, che sfuggono alla diagnosi, il sistema con il tempo trova dei compensi, nei casi gravi no. Poteva essere una forma lieve di dislessia, niente di che, una forma transitoria, ma che avrebbe creato molti problemi in un momento delicato della crescita scolastica. Infatti, a scuola le cose non andavano bene. Durante gli incontri abbiamo lavorato sull’allineamento corporeo, sulla postura del capo, sulla posizione da tenere durante lo studio e sulla coordinazione tra lato destro e lato sinistro del corpo. Ripristinato un livello funzionale ottimale, grazie agli esercizi da fare a casa, migliorò rapidamente fino a diventare una studentessa modello.
La pigrizia era dovuta alla stanchezza che le provocava lo sforzo di studiare… contro se stessa.
Ora sarà lei a decidere quale ricchezza produrre.
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