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Calcio e tecnica di corsa… ma non solo.

 



 

Lo spunto per questo post mi è stato dato da una colorita espressione del Prof. Colli diretta a chi si ostina ad allenare la tecnica di corsa nel calcio. A proposito andate a guardare i suoi audio video, sono veramente istruttivi, gli ultimi, ad esempio, sono utili anche se  non usate il gps, perché fanno capire cosa accade realmente durante le azioni di gioco e non solo... Vi metto il link giù alla fine del post.

 

Domanda: allenare la tecnica di corsa nel calcio ha senso?

Risposta: poco.

Ha senso però eliminare i fattori che possono predisporre agli  infortuni ma la tecnica di corsa, che può avere poco senso anche per un maratoneta, se questo non ha evidenti carenze non è molto utile.

Un calciatore corre in modo continuo solo durante alcuni tipi di allenamento, che andrebbero accuratamente evitati. Le ripetute dai 100 fino ai mille.

 

Per il resto il calciatore non corre continuo e non corre diritto. E nemmeno l’arbitro lo fa. Gli assistenti corrono su una linea, ma diritto in avanti solo per pochi metri. Tanto per chiarire. Se guardate una partita forse ci arrivate da soli.

 

Con allenamenti che non rispecchiano le azioni di gioco, il calciatore si trova ad utilizzare muscoli e substrati energetici in modo diverso da quello che accade durante la gara. Alcuni, i più furbi, si risparmiano, marcano visita o vanno piano e evitano danni muscolari; altri, i più generosi, danno tutto e prima o poi si rompono.

 

I muscoli più gettonati alla lesione sono: flessori della coscia e adduttori. Questo per uno squilibrio del bacino, spesso in tilt anteriore,  che mette in condizione di pre-stiramento gli Hamstrings.

 

Quando questi muscoli sono sottoposti a distanze superiori a quelle di gara è automatico che vadano in crisi. Non sono in grado di svolgere il lavoro assegnatogli. La crisi è meccanica, ma è anche una crisi biochimica.

Perché uno sforzo meccanicamente inadeguato porta ad una deplezione di sostanze nutritive che mettono a dura prova il calciatore.

Tanto per accennare all’ energetica, i flessori della coscia sono legati al meridiano del grosso intestino e tendono a riempirsi di tossine,  sono suscettibili alla mancanza di liquidi, e subiscono lo  stato emozionale del soggetto che deriva dal trattenimento delle emozioni, la perdita di interesse e di motivazione.

In alcuni casi anche dalla mancanza di fiducia in se stessi e dalla difficoltà a relazionarsi con l’allenatore. Da queste cose che ho scritto, se ci pensate un attimo, potete ricordare quei giocatori che si sono rotti in periodi particolari della loro carriera.

Tornando alla parte meccanica, secondo alcuni ricercatori i flessori della coscia sono reattivi al piriforme e al grande gluteo, cosa che li lega a tutti gli squilibri del bacino. Come ho evidenziato in questo video, dal minuto 18.10: https://youtu.be/mIT5BoOUcd4 e poi dal 27.18 specificatamente alla corsa.

Una connessione importante degli ischiocrurali è quella con i fasci lombari e toracici del sacrospinale. I flessori si indeboliscono se c’è troppa inclinazione del tronco. Capita anche a molti runner, ma lì il discorso è differente.

Tornando al calcio, conviene allenare la tecnica di corsa? Lo si fa solo se ci sono evidenti sbilanciamenti in avanti, qualche calciatore con andatura caracollante ogni tanto capita, ma ci sono tecniche molto semplici che “raddrizzano” il calciatore senza sottoporlo a esercizi o “skill” estenuanti. Se si sa come fare, è facile.

Ho visto nel tempo delle aberrazioni incredibili. Come lo stravolgere la tecnica di corsa ad un centrale di quasi 2 metri. Non vi racconto come sia finita la cosa, ma non benissimo per il giocatore. Di questi casi ne ho visti una decina e vi assicuro che fanno male.

Aiutare un calciatore ad esprimersi meglio e migliorare la spesa energetica  è possibile, ma bisogna sapere da dove si parte e dove si vuole arrivare. Migliorare la tecnica sui cambi di senso e direzione o la posizione del busto in accelerazione o frenata è diverso dal far correre un soggetto alto con passo piccolo, stile giraffa, o provare a far correre un esterno come un keniota.

Si correggono solo i difetti macroscopici, il poco tempo ci dice che  bisogna allenare e non fare accademia.

Il link al post del Prof Colli è questo https://laltrametodologia.com/2020/10/21/12587/

 

 

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