giovedì 26 marzo 2015

“Aiuto non riesco a camminare”

“Aiuto non riesco a camminare”

G. all’epoca è un ragazzo di 17 anni, in alcuni momenti non riesce proprio a camminare per un forte dolore alle ginocchia.
Prima del nostro incontro aveva seguito un percorso farmacologico senza risultati, poi fisioterapia e come accade in questi casi, quando non ci sono risultati tangibili, qualcuno si era inventato un programma di rafforzamento muscolare, fatto alla pressa, che ha peggiorato enormemente la situazione, perché fatto senza alcuna logica e sopratutto senza alcuna cognizione di biomeccanica articolare, ma solo sulla convinzione errata che se non ci sono altre cose da fare bisogna potenziare.


Tornare ad una cura  farmacologica, piuttosto pesante, è stato l’ultimo  passaggio. Il dolore era tanto forte che G. non riusciva a fare 100 metri a piedi, a volte, era veramente impossibile, tanto che da non non uscire più con gli amici.

Inviatomi da un ortopedico per una valutazione del movimento e degli allineamenti corporei, eseguo una valutazione  da cui risulta postura in estensione, piedi in doppia componente, un importante valgismo di piedi e ginocchia (le ginocchia si incrociano se prova ad avvicinare i piedi) associato ad un recurvatum  ed ad un piano scapolare anteriore, con tanto per non farsi mancare niente ad importanti tensioni mandibolari. 

G. rientra in  una tipologia posturale ben precisa, solo più sfortunato, perché ha incontrato gente poco preparata sul suo percorso terapeutico.

Propongo alla sua famiglia ed al medico un programma basato su bilanciamento corporeo  e allineamento strutturale, il tutto  associato ad un lavoro che il ragazzo dovrà eseguire a domicilio in autonomia; si tratta  sia di esercizio fisico che di auto-trattamento di punti riflessi specifici di mani ed orecchie, secondo uno schema di riflessologia posturale. 
Il programma non è terapeutico, non ha come obiettivo il combattere il dolore, ma invece, il raggiungimento di una zona di confort e una successiva riattivazione muscolare, lo considero alla stregua di un atleta che deve tornare a fare sport dopo un brutto infortunio.
Famiglia e medico accettano il programma quindi si inizia.

Elenco i passaggi fatti, così da poter essere una traccia per chi lavora su postura, movimento e prestazione fisica:

1) Bilanciamento delle tensioni e ripristino del movimento, secondo il mio metodo.  Ma  se ci si ragiona ci si arriva anche da altre strade diverse dalla mia, forse, 3 sedute in tre settimane, risultato: le ginocchia lavorano meglio all’interno della loro “disorganizzazione” funzionale, il ragazzo torna a camminare, già dopo la prima seduta. Si è lavorato sopratutto sulla muscolatura in ipertono, che manteneva la postura in estensione.

2) Esercizi di stretching posturale personalizzati, progettati sulla meccanica articolare di G. e frutto della valutazione degli allineamenti corporei. 
Gli esercizi sono da fare a casa,(All’inizio G. non è sempre diligente nel farli, poi poco a poco entrano a far parte della sua routine giornaliera). 
Agli esercizi di stretching sono abbinati alcuni esercizi di resetting posturale e di decontrazione dei muscoli facciali, sempre secondo un mio metodo.
Progressivamente G. torna a camminare per periodi più lunghi.

3) Inizio delle sedute di lavoro sull' allineamento strutturale, basate, nella prima parte, sul concetto di "aggravamento delle tensioni" e immediatamente dopo il rilascio di queste sull’allungamento dei muscoli in ipertono. Dato che G. esegue gli esercizi a casa e migliora giorno per giorno, tra una seduta e l’altra la distanza di tempo che intercorre aumenta. 
G.  riesce anche a stare una giornata in spiaggia a giocare a calcio.

4) Allenamento progressivo (in autonomia) G. deve camminare, una sorta di walking, ha un percorso, progressivamente più lungo, da fare ogni giorno per riabituarsi alla fatica muscolare.

Rivedo G. dopo le vacanze estive solo per un controllo, prima di iniziare  a fare palestra. 
Sta bene e quindi può iniziare con un mio programma.

Dopo ancora un anno rivedo G. per un controllo e sta benissimo. 
In tutto  G. ha svolto con me 8 sedute nell’arco di 10 mesi, è stato seguito costantemente  durante tutto il percorso, con feedback costanti, spesso con il messaggino quotidiano per verificare ed aggiustare giornalmente gli esercizi.


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