giovedì 24 luglio 2014

fascite plantare

La Fascite Plantare  ha una  eziologia complessa, scatenata da più fattori, ed è questo che ne ostacola il recupero. 
La considero una problematica di origine posturale, e lavorando sulla postura con il mio metodo si riesce a sistemarla in poco tempo. Di seguito troverai alcune spiegazioni.




La Fascite nell’atleta e nel runner amatoriale

Consideriamo la fascite  come l’anello debole di una catena che si rompe quando questa è sottoposta ad uno stress eccessivo. Il trauma può essere conseguenza del carico verticale ripetuto durante la corsa, e quindi, anche da un peso eccessivo o da un centro di gravità che non viaggia in avanti ma si Verticalizza eccessivamente ad ogni passo, da un ritmo di corsa inadeguato o incrementato troppo rapidamente. In alcuni casi può influire anche una corsa troppo lenta,  tipica di chi non è preparato sufficientemente, Altre volte può essere provocata da micro traumi, piccole distrazioni della giunzione muscolo tendina.

Le calzature sportive sbagliate possono creare i presupposti per una fascite se non sono adeguate allo scopo ed all'atleta, questo accade sia negli atleti che nei non sportivi, possono essere deleterie. Ho molti esempi di non sportivi che per un paio di scarpe sbagliate si sono ritrovati a non poter camminare per colpa della fascite.

La tecnica di corsa 
è fondamentale, basta sedersi su una panchina, in una delle zone frequentate dai "runners", e guardare la gente che corre,   per notare errori su errori. Gli errori facilmente visibili sono: baricentro arretrato;
corsa in frenata;
spalle curve;
eccessiva pronazione di un piede. spesso il sinistro:
posizione dei piedi in posizione sciistica uno pronato ed uno supinato in adattamento al bacino;
movimento delle braccia asimmetrico. 

Alcuni non avranno mai problemi perché non raggiungeranno mai un carico limite, altri inizieranno presto a girare tra gli ambulatori medici facendo tutte le terapie possibili …. senza trovare soluzione.

Oltre all’analisi visiva della corsa è possibile anche un analisi auditiva, ritmo, cadenza, sincronia e sonorità del rumore.

Per chi corre fare un'analisi tecnica sarebbe la prima cosa da fare.

Mobilità articolare

una ridotta mobilità articolare della caviglia può innescare fastidi a fascia plantare e tendine d’Achille, identificato il responsabile si deve pianificare un piano di esercitazioni specifiche  personalizzate. La mobilità delle caviglie va verificata e migliorata su tutti gli assi di movimento. 

Catene muscolari
Sono diverse le catene muscolari che creano tensioni sul calcagno e sulla fascia plantare, non è il caso di elencarle tutte; ho trovato spesso  alterazioni innescate dalla muscolatura oculare, o da una malocclusione, proprio per questo consiglio sempre una valutazione odontoiatrica per verificare l’esistenza di pre contatti, o la presenza di differenti materiali  in bocca, amalgame, composito o ceramiche.

Spesso è dal rapporto di tensione polpaccio, quadricipite, gluteo che vengono fuori molte indicazioni. 

E’ proprio la forza del gluteo a rendere facile il lavoro dei muscoli gemelli, te ne puoi rendere conto facendo questo test, poggia le mani sui tuoi glutei e sollevati sulla punta dei piedi, potrai saggiare quanto si contraggono i glutei su un movimento così semplice.

Anche Il muscolo Soleo va considerato con attenzione, specie se ci sono, o ci sono state in passato, problematiche al ginocchio.

Il controllo del movimento, ovvero l’opportuno programma motorio rientra nell’uso congruo delle catene muscolari che non vanno solo considerate come corde di tensione ma come motori ( servomeccanismi) che si accendono e si spengono al momento giusto. E oramai trovo tutti  i miei clienti “Sprogrammati” e all’interno del mio programma ho una sezione dedicata alla riprogrammazione muscolare.


Ti auguro una buona giornata, ti auguro una buona postura


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