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Appunti lezione PAO del 21-01-13

Il basket è un sistema* auto-allenante, possiede un potenziale intrinseco nel creare adattamenti fisiologici oltre che tecnici.  Attenzione! non è facile creare un adattamento, infatti, solo in pochi ci riescono allenando esclusivamente il basket, ecco perché l’integrazione* con il preparatore è fondamentale.

Le esercitazioni   integrate possono diventare realmente performanti quando ogni parte dell’allenamento è codificata in modo preciso e posizionata nella giusta sequenza di mezzi e metabolismi.

Il preparatore fisico ha la funzione di sviluppare al meglio il potenziale insito nel gioco unificando gli intenti con lo staff.

Non tutti i preparatori sono in grado di operare in questo modo, perché non tutti i preparatori si relazionano con l’essenza del gioco, ancora qualcuno si limita ad “allenare” in modo aspecifico, uno sport che ha una dimensione estremamente specifica. Bisogna stare nel Basket!

Il sistema di preparazione integrato è molto diverso da quello che si crede, è fatto di obiettivi precisi  di tempi, di recuperi e di organizzazione metodologica, non basta essere “funzionali”al basket.

Una parte della mia preparazione è dedicata ad esercitazioni che integrino ed enfatizzino elementi tecno-tattici, estrapolati dal confronto con il coach e dalle esercitazioni tattiche che propone.
La lettura degli schemi può essere un modo per integrare parzialmente il lavoro fisico con il lavoro tecnico- tattico. Riproducendo movimenti tattici in chiave “fisica”.

Gli spostamenti nel basket sono di due tipi: orizzontali e verticali.
Gli orizzontali sono multidirezionali lungo tutti gli assi dei punti cardinali con aggiunta di movimenti torsionali, i movimenti verticali sono antigravitari.

Le forze in gioco nel basket sono notevoli, scarsamente osservabili ma presenti, sviluppate in tempi rapidissimi e con repentini cambi di stato.

Le intensità nel basket sono sempre elevate. Il nostro obiettivo è renderle sempre più elevate, migliorare l’esecuzione tecnica, aumentare il controllo del corpo cercare di raggiungerne i limiti dell’esecuzione tecnica, reiterando più e più volte l’azione.

Esempio: Un lavoro di forza reattiva* richiede determinati requisiti, accellerazione- frenata- salto - ecc. è possibile lavorare in questa direzione normalmente, in modo aspecifico, o come è chiamato comunemente - a secco - però diventa realmente efficace se l’esercitazione è estrapolata da situazioni o elementi tattici.

Una semplice azione di  corsa, frenata, cambio di senso, se eseguita ad intensità massimali è un lavoro di forza reattiva, si alternano fasi di lavoro concentrico eccentrico molto intense, quindi sempre per esempio se utilizziamo una grande intensità per eseguire un’azione che preveda un backdoor otteniamo un lavoro di forza reattiva applicata ad un elemento tattico; se nel tempo se ampliamo il campo, utilizzando più elementi, è possibile rendere ancora più utile un lavoro fisico. È possibile, volendo, sempre partendo dal movimento chiave dello schema tattico, anche inserire azioni di forza aspecifiche per ottenere ulteriori adattamenti muscolari.

La chiave è allenare il basket con il basket e cercare dentro il basket le risorse necessarie allo sviluppo della prestazione. Così anche un modello tattico dedicato a produrre e mantenere il vantaggio può essere supportato da un lavoro fisico specifico.


*Insieme di elementi coordinati tra loro in una unità funzionale
*1Completamento di qualcosa. attraverso l'aggiunta di ciò che è mancante, necessario o serve a migliorare: 2 Unificazione, stretta collaborazione tra soggetti diversi.

* forza che prevede da parte dei muscoli implicati, la capacità di passare in tempi brevi da uno stato di prestiramento, fase di contrazione eccentrica, ad uno di contrazione attiva,fase di contrazione concentrica.

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