giovedì 26 gennaio 2012

Addominali e postura

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Uno dei dogmi che spunta sempre quando si va da un medico o da un trainer per fastidi che magari originano dalla postura è quello di fare addominali
In effetti pensandoci bene  sono  considerati come il prezzemolo, vanno bene per tutto.
Hai una lombalgia? Fai addominali, hai una pubalgia? Fai addominali?  Ti fa male il collo, hai pochi addominali ......  quindi falli!

Non c’è ambiente sportivo dove non si somministrino migliaia di addominali, leggo continuamente prescrizioni mediche dove si indica in modo indiscriminato il rafforzamento di addome accompagnato spesso anche da quello della muscolatura lombare.

Perché? Su quali basi scientifiche si propongono queste somministrazioni? 

Forse perché non si sa che fare.

Gli addominali classici, quelli per il retto dell’addome sono erroneamente considerati estremamente importanti, forse perché si applicano ad una zona ben visibile e dal fascino indiscusso.


 Come tutti gli organi, i retti, possiedono una loro funzione, ma questa non deve essere esasperata; in alcuni tipi di postura, il retto dell’addome è molto contratto ed accorciato, avvicina pube e sterno agendo su gabbia toracica e bacino.
 Aumentando  queste tensioni, possono accadere principalmente due cose a seconda dello stato in cui si trovano i muscoli antagonisti degli addominali :

  1.  nel caso i muscoli antagonisti siano ormai bloccati, stanchi e fibrosi (per troppo lavoro) senza capacità di recupero elastico, si ottiene una compressione verticale a livello della colonna con aumento delle curve e ulteriore stress dei dischi intervertebrali, la colonna cederà inevitabilmente alla compressione, piegandosi a secondo delle altre trazioni cui soggiace, producendo o alimentando i problemi importanti che tutti conosciamo;
  2. Nel caso, invece, che la muscolatura lombare abbia ancora un certo grado di elasticità, questa, perderà tono per facilitare l’accorciamento anteriore,  cosicché consentirà alle vertebre un grado di inclinazione differente, che, diventando permanente, deformerà il disco intervertebrale portandolo nel tempo alla rottura.

Nel caso di posture, invece, con addome allungato, e forti tensioni posteriori, specie a livello del dorso, bisogna stare attenti. Potrebbe essere facile pensare:

"accorcio davanti e rimetto tutto in equilibrio"

No, non funziona, perché potremmo avere delle sorprese spiacevoli, si potrebbe creare una situazione meccanica di compressione, simile a quella descritta precedentemente nel punto 1, solo che in questo caso avremmo due ulteriori varianti:

  •  la prima, tipica dei calciatori o di chi ha le ginocchia in varo ( ad arco) come loro, ovvero,  una   colonna vertebrale con curve dal raggio ridotto, che funziona come un’asta rigida e conseguente disidratazione dei dischi intervertebrali;

  •  La seconda, invece, aumento considerevole della lordosi lombare, con inclinazione in avanti del busto accompagnata da un dorso piatto, in questo caso la spondilolistesi è in agguato.
La pubalgia, è una delle problematiche principali cui incorre chi con questa postura si sottopone a grandi lavori per il retto dell’addome. Questo accade perché già il sistema posturale stressa naturalmente alcune aree, dato che è sbilanciato in avanti, poi, aggiungendo un ulteriore accorciamento si rischia di bloccare i processi di scambio proprio dell’area inguinale, sia ematici che linfatici. La zona così va incontro a microlesioni che se si verificano a livello della giunzione muscolo tendienea guariscono lentamente alimentando l’infiammazione per mesi.

Quindi gli esercizi per gli addominali sono da abolire? No, bisogna scegliere gli esercizi adatti ad ogni postura, capire come funzionano gli altri gruppi muscolari, distinguere quelli ipotonici da quelli ipertonici. Scegliere esercizi che coinvolgano il corpo e l'addome nei tre piani dello spazio e non in maniera isolata.

Capire come il soggetto respira e tenere da conto il sistema viscerale, che con i suoi legamenti contribuisce alle tensioni sulla colonna vertebrale.

E sopratutto non usiamoli come il prezzemolo.

Cum grano salis.

Gaetano Rosace posturologo e preparatore fisico Reggio Calabria


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