giovedì 14 aprile 2022

LA VALUTAZIONE POSTURALE - FRAMMENTI

La valutazione posturale è quanto di più democratico possa esserci. Eppure si prova sempre e comunque a farla diventare un fenomeno “autocratico” come se una sola entrata posturale avesse il dominio sulle altre. È naturale che chi si occupa di piede, consideri il piede un primo attore posturale: il signore della postura. 

 

Allo stesso modo farà l’odontoiatra con denti e occlusione, o l’oftalmologo con gli occhi, e così tutta la pletora dei professionisti della sanità che si occupano di queste cose: podologi, tecnici di ortopedia, ortodontisti, ortottisti, terapisti ecc. Che fine fa il cliente o paziente,  a secondo da che angolo prospettico lo si guardi?  Si trova schiacciato, anzi, tirato da una parte e dall’altra da chi è convinto di avere la soluzione per ogni male. La posturologia non è il letto di Procuste. Vorrei avere statistiche che possano convalidare una di queste tesi puramente teoriche fornite dai vari attori della posturologia. Le mie purtroppo non lo permettono, forse perché io ho realmente le statistiche…  a fronte di circa diecimila valutazioni svolte in 30 anni, molte delle quali eseguite più volte l’anno agli stessi atleti.

 

 Ad esempio: il piede, argomento del video, ha un rapporto con la lombalgia. È vero! Questo rapporto indica, sempre secondo le mie statistiche che un certo tipo di appoggio, su tutti quelli possibili, ha il 25% di possibilità di migliorare immediatamente una lombalgia,  inserendo solo dei micro rilievi in appositi punti delle scarpe. Gli fai fare un giro del palazzo e la lombalgia sparisce. Il 25% di uno tra questi: piede piatto, piede valgo, piede valgo cavo, piede varo, piede varo cavo, piede doppia componente, piede disarmonico, piede causativo… è un buon risultato ma non decreta il piede come vincitore della gara dell’entrata posturale assoluta. Il piede non è il re sole della postura, però ne fa parte e bisogna saperlo studiare se si vuole allenare in modo profondo.

 

 In un libro di E.A. Poe uno dei personaggi diceva a proposito di un ispettore che non risolveva un caso: è furbo ma non è profondo. Per essere profondi è necessario conoscere,  e per prima cosa imparare a leggere la postura. Il video di oggi è un frammento di valutazione posturale, è una piccola parte di quello che insegno ai colleghi. Si osserverà una sola tipologia di piede con in più degli adattamenti  dovuti ad un ginocchio mal messo.

 

Per mia esperienza: la prestazione o la riduzione del dolore non sono  fenomeni legati ad un test posturale che si negativizza. Sono exploit di una complessità estrema. Al momento posso ottenere l’ottanta per cento delle informazioni utili nei primi 20 minuti di valutazione. Per ottenere un ulteriore 15% impiego altri cento minuti, e l’ultimo 5% mi costa diverse ore di studio.

Buona visione.

 


 

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