mercoledì 19 febbraio 2020

Forza e isometria




Se la tensione che applichi è debole non serve a nulla. se non attivi una forza simile a quella che attiveresti come se dovessi sostenere un peso che ti stia schiacciando, non stimoli nulla.

Se lavori solo su un angolo, non serve a nulla, migliori quell’angolo e basta ma l’intero range di movimento rimane debole.  L’isometria ha questo handicap, migliora l’attività muscolare solo sull’angolo di sollecitazione.

L’isometria deve essere limitata o evitata da chi ha problemi cardiaci, allo stesso tempo deve essere limitata da chi svolge già sforzi con un grande percentuale di azioni statiche. Ad esempio il canottaggio, li si ha sempre un attimo di tensione in più all’inizio della passata del remo in acqua, o come i lottatori, che si trovano spesso in condizione di equilibrio delle forze. 
Il problema in questi casi è il cuore che subisce picchi di tensione elevati e potrebbe pagarne le conseguenze.

Ho fatto direttamente delle ricerche  e ho partecipato a studi a riguardo, l’attività isometrica per me è un tipo di attività complementare. In alcuni studi è risultata equivalente all’attività isotonica, ma a mio avviso non c’è una ragione perché la debba sostituire in toto.

Fare bene l’isometria, specie con soggetti che non possono eseguire i normali esercizi isotonici,  è importante, ma proporla in modo superficiale, senza le dovute conoscenze e i dovuti riscontri è un grave errore.


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