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Mal di schiena, ne sento ogni giorno di tutti i generi, ecco i 10 (e
più) luoghi comuni più diffusi, buon divertimento.
Ne sento di tutti i generi, per lo più sono credenze che nel
tempo si sono “solidificate” a tal punto da essere assunte a certezze. Per lo
più si tratta di “scappatoie taglia corto ” da parte di professionisti che
conoscono e praticano benissimo il loro lavoro, ma conoscono poco i campi
vicini. Immagino che non avrebbero nemmeno il tempo di approfondire queste
tematiche, o di seguire l’evoluzione e i risultati ottenuti dal soggetto.
Mi sembra anche logico, io non saprei, nell’ordine:
incidere la cute, praticare una laminectomia, e poi
suturare.
Non ho la più pallida idea di come si faccia, non lo faccio
per lavoro perché non ho studiato per fare questo. Però ho studiato, e studio
tuttora la statica e il movimento umano e ho accumulato in oltre 25 anni tra
le 35000 e le 40000 ore di esperienza
diretta sul campo in queste tematiche. A ognuno il suo.
Ecco un elenco di luoghi comuni sul mal di schiena.
1)
Piscina
1, per la scoliosi fate nuoto! Si tratta di una grande falsa credenza,
basata sulla scarsa conoscenza dell’argomento, una volta si pensava: “la cosa
che può fare meno male è il nuoto, quindi usiamolo!” Non è vero, purtroppo in
alcune scoliosi, basate su un sistema propriocettivo non ben sviluppato, il
nuoto aggrava il problema. Per fortuna le ricerche degli ultimi anni hanno
fatto chiarezza su questa falsa credenza. In oltre, nuoto e miglioramento della
scoliosi non hanno nessuna relazione. Chi ha tempo può leggere questa ricerca:"Swimming is not a scoliosis
treatment: a controlled cross-sectional survey"
2)
Piscina
2, hai mal di schiena? Mal di collo? Vai a nuotare. Anche qui ci troviamo
di fronte ad una bufala, che se detta da un luminare pluridecorato prende,
purtroppo, il rango di verità. Se vai a fare esercizio in acqua, seguito da terapisti
esperti è una cosa. Invece, se vai a nuotare e basta, potresti peggiorare le cose e
di molto. Certo se sei un grande
nuotatore è diverso. Lo sei?
3)
Il
corsetto rigido. L’uso di corsetti rigidi, in mancanza di crolli vertebrali,
nel lungo periodo, può essere un problema per la funzione muscolare già compromessa da
algie e blocchi. Il corsetto si può usare a piccole dosi in alcuni momenti di
lavoro gravoso, come protezione e controllo del movimento, ma va eliminato prima
possibile e sostituito da un lavoro muscolare adeguato. La propriocezione, il
tono muscolare ed il movimento, devono essere ripristinati prima possibile. Il
lavoro di rieducazione vertebrale in assenza di dolore deve sostituire il
corsetto rigido con un corsetto attivo, ovvero con la funzionalità neuro-muscolare.
4)
Gli
esercizi per addome e lombari, mi arrivano spesso clienti con la
prescrizione di tonificazione di addome e
lombari, con i disegnini di esercizi come i crunch e le iperestensioni
lombari. Fino a quando sono io ad occuparmene so cosa fare, quando invece è un
istruttore di palestra o un terapista poco esperto in materia o alle prime
armi, sono guai. L’esempio più vicino alla realtà di una vertebra è quello di
una piattaforma offshore, una di quelle che stanno in alto mare e devono
contrastare vento e correnti accendendo e spegnendo continuamente i motori per
bilanciare il moto ondoso e rimanere stabili. I muscoli della colonna
funzionano allo stesso modo. In modo intermittente si attivano e si disattivano
a secondo delle informazioni che raggiungono il sistema nervoso. Se invece
costringiamo alcuni muscoli, che sono deputati ad altre funzioni, ad
ipertrofizzarsi senza un motivo fisiologico, i dischi si ritroveranno a dover
sopportare ulteriori tensioni anomale, prima disidratandosi e poi producendo
ernie. Non ti mettere a fare crunch e estensioni della colonna senza motivo!
5)
È tutta
colpa dello psoas! Questa è una diceria messa in giro da una ristretta cerchia
di chinesiterapisti circa trenta anni fa, abbracciata poi da tutti, tanto che
ancora lo psoas è visto da molti come il nemico pubblico n°1. Invece è un
muscolo che merita molto rispetto e attenzione e che va allenato quando serve e
deteso solo quando è troppo attivo. È un muscolo di un’importanza eccezionale, in
alcune lombalgie può essere il primo attore quando subisce l’influenza(irritazione)
dei visceri come quando si assumono troppi farmaci o per problemi drelativi alla sfera
emotiva, in altre situazioni la sua attivazione può risolvere il problema
algico, riallineando fisiologicamente la colonna.
6)
È un
problema locale, il resto non conta. Altra grande sciocchezza che porta
lontano dai risultati concreti e fa
soffrire inutilmente i clienti e i pazienti. La lombalgia, un’ernia, oppure una
sciatalgie, non sono eventi accidentali, fatalità e non sono causate da uno starnuto,
dal colpo d’aria, dall’aver sollevato un vaso o raccolto una penna. Quella è la
goccia che fa traboccare il vaso. Questi eventi si costruiscono negli anni con
posture e abitudini errate. Le vertebre lombari, quelle più colpite, sono le
vertebre con un grado di rotazione più basso, 6-8° a livello di L5. Se il
movimento delle dorsali, dove la rotazione è maggiore, per qualche ragione
diminuisce, le lombari aumentano il loro range e inizia a crearsi un
sovraccarico che porterà a: dolore, blocco, protrusione, ernia, sciatalgia
…pensare in maniera locale è limitato, e dannoso. O si guarda il soggetto
globalmente oppure si perde tempo.
7)
È una
sciatalgia da sindrome del piriforme! Anche qui è una falsa credenza,
incontro pochissime sindromi del piriforme, di solito è una diagnosi
dell’ultima ora quando non si viene a capo di un problema che può essere
posturale o di altra natura. Sarò fortunato, ma la mia percentuale di riscontri
su questa indicazione è del 2%, tutto si risolve spesso in altro modo. Il
problema sta quasi sempre altrove. Sul Trattato di anatomia Testut e Latarjet ,
una sorta di Bibbia per me, riporta di un solo caso in cui un ramo del nervo
ischiatico passava dopo essersi biforcato sopra il piriforme, ed accennava ad
una ipotetica variazione nel percorso dell’ ischiatico tra popolazioni del nord
e del sud Europa. E si che al sud abbiamo avuto la dominazione normanna, ma
tutti questi svedesi con piriformi contratti non li vedo in giro …….
8) Non potrai più fare sport! Interrompi
qualsiasi attività! ecc. è il modo migliore per togliersi dil problema. Non
ti faccio fare più niente e stai bene. Magari! A si, magari, con il riposo passa
tutto.
Ma affidarsi ad un esperto no? Oppure
dobbiamo incentivare l’uso dei farmaci antidepressivi? Perché dire ad uno
sportivo non devi più fare sport è devastante. Fino ad ora, tutti quelli che ho
seguito sono tornati a fare vita attiva, credo che una buona educazione
posturale ed un’educazione al movimento fisiologico possa permettere a tutti di
fare l sport. Bisogna solo riprogrammare gli schemi di movimento, senza terrorismi inutili.
9)
Devi
dimagrire! Altra falsa credenza. Spesso ci si lascia confondere dai 20/30
kg di sovrappeso e si dà la colpa a questi del mal di schiena. Che si debba
dimagrire è certo, ma gli stessi dolori li hanno sia quelli che pesano giusto che
quelli sotto peso. La biomeccanica articolare è la stessa per tutti, magri e
sovrappeso. Il peso in eccesso porta adattamenti importanti ai piedi, che poi
hanno relazione con la schiena, ma, non si pensi che intimando il dimagrimento
coatto si risolva tutto. Prima gli si da una mano a ritrovare il benessere
articolare, poi se la volontà del
cliente è di dimagrire, lo si segue nel percorso, perché li la sua schiena
potrebbe soffrire per il cambiamento di peso, ma questa è un’altra storia,
fatta di volumi che si gonfiano e si sgonfiano, dando instabilità momentanea.
10)
È tutta
colpa dei tacchi! in effetti, a volte si, ma si usa questa frase in modo
generalizzato, e spesso si induce in errore il paziente. Alcune posture, quelle
con piano scapolare posteriore al piano gluteo, soffrono i tacchi, mentre le
posture con il piano scapolare anteriore a quello gluteo hanno bisogno del
tacco, e soffrono enormemente la scarpa piatta Generalizzare è sbagliato e si
rischia di peggiorare situazioni già compromesse. Il tacco 12 non è il massimo
nemmeno per i secondi, per questi l’ideale sarebbe 4-5 cm.
11)
Mal di
schiena? Fai i massaggi! Niente
di più sbagliato, a meno che tu non vada da un terapista che sappia realmente
quello che fa con le mani e segua logiche fisiologiche. Se vai a farti fare un
massaggio generico o estetico ci vai per il piacere del massaggio, non per togliere il dolore. Un massaggio
dei muscoli sbagliati, se fatto con direzioni, profondità e tempi errati può
portare a risultati opposti e farti soffrire di più, molto di più. Anche i
massaggi casalinghi, lasciamoli allo sviluppo dell’intimità di coppia, non
entrate in campi dove l’intimità poi ve la scordate per mesi, causa dolori.
12)
Mal di
schiena? Fai stretching! Si ma cosa? È vero gran parte del mio lavoro è
basato sugli stretching posturali gli allungamenti, ma i miei sono studiati sul
cliente, sulle sue catene muscolari, sulla sua postura, sulla sua funzionalità,
sulla sua struttura. E poi, oltre a prescriverli li insegno. Quindi c’è uno
studio complesso prima di compilare un programma di stretching posturo/funzionale.
Ma non si possono contare le persone che
ho visto rovinate da allungamenti errati, esercizi presi da schede di stretching passate
da mano in mano, o letti sulle riviste; quante mogli, poverine, seguite in casa,
da un marito sportivo amatoriale, che pensava erroneamente “più allunghi meglio
è” passare da una protrusione insignificante ad un’ernia espulsa da chirurgia
d’urgenza. Improvvisare su cose che a qualcuno possono sembrare banali, solo
perché pratica sport il sabato o la domenica può essere deleterio, nuoce fortemente alla salute.
Inizialmente dovevano essere 10, ma mano a mano me ne
ricordo altre, l’elenco si arricchirà con il tempo......
Gaetano Rosace
esperto postura e movimento Reggio Calabria
Foto di J. Nilsson Photo
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