Ritorno
sull'argomento adduttori affaticati e contratti, revisionando e ripubblicando questo post, scritto nel marzo 2012. In questi giorni ho avuto modo di sentire e
leggere molte “idee” sulla “gestione” di questi muscoli, e
come al solito trovo delle incongruenze di natura meccanica e
funzionale nei metodi di tonificazione e de-tonificazione di questi
muscoli. Dicembre 2014
L'argomento
interessa in particolare gli atleti, i preparatori fisici e gli allenatori.
Tutti
credono di dover allungare costantemente gli o adduttori, prima
dell'allenamento, durante e dopo; sempre.
Funziona? Ha senso? E' una "stronzata" immane?
Infatti, non serve a molto, anzi, può fare danni.
Non è sempre una buona idea
allungare gli adduttori, ho visto fare questa cosa allo stremo, è
facile invece che "l’adduttore non sia il responsabile ma una
vittima", ci sono alcune fisiologie di movimento e posturali che hanno l'adduttore ipertonico come altri muscoli della catena interessata, ma ci sono altre fisiologie con l'adduttore ipotonico debole che se allungato diventa ancora più debole.
E guarda caso nel modello bio-posturale del calciatore tipo come sono gli adduttori?.....
E guarda caso nel modello bio-posturale del calciatore tipo come sono gli adduttori?.....
Conviene, infatti, spesso, spostare l’attenzione sui glutei, sul
tensore della fascia lata e sulla bandelletta ileo tibiale. Di solito
sono queste ad essere accorciate o affaticate e a mettere in tensione eccentrica
l’adduttore che in questo modo diventa l'anello debole della catena, e come ogni anello debole prima oppi si rompe.
Gli
adduttori non sono, come spesso erroneamente si crede, contratti, la
maggior parte delle volte sono invece indeboliti ed incapaci di
lavorare alla loro lunghezza funzionale. Significa che lavorano (stressandolo ) solo per un unico tratto.
Costringerli
in allungamenti forzati quando non lo necessitano è come sparare
sulla Croce Rossa.
In
alcuni soggetti, specie in chi è molto esplosivo e capace di grandi
accelerazioni, i glutei e il tensore della fascia lata sono
estremamente forti, rigidi e accorciati, costringendo così gli
adduttori a perdere tono e ad agire costantemente su lunghezze
eccessive.
Spiego
il concetto: un muscolo oltre che alla propria lunghezza funzionale
può stare in accorciamento per eccessivo tono, inspessimento della
fascia muscolare, aderenze fasciali, ecc.
Lo stesso muscolo, invece, può rimanere bloccato in posizione di allungamento, ovvero mantenere, forzatamente, una posizione più distesa. Se l'agonista è accorciato, o meglio troppo attivo, l'antagonista deve cedere tensione e
posizionarsi in uno stato che permetta all'agonista di lavorare, la sua funzione diventa prima di controllo e ci sarà una tensione eccentrica eccessiva, poi diventerà con il tempo fibrotico, quindi il muscolo sarà
bloccato in una dimensione maggiore per mantenere le lunghezze non fisiologiche.
Non
basta un semplice test articolare, o un esercizio di stretching, per
decretare che un muscolo è accorciato; sul bacino si inseriscono 36
muscoli e tutti concorrono in qualche modo su adduzione e abduzione,
quindi, fai molta attenzione prima di fare stupidaggini!
Durante
gli anni di lavoro con il calcio, ho visto fare allungamenti
infiniti e improduttivi di questi muscoli! Anche all'interno delle
esercitazioni tecniche.
Era normale in mezzo all'allenamento vedere allungare questi muscoli mentre il mister spiegava. E poi magari vedere lo stesso soggetto esibirsi in una serie di calci lunghi.... certo dato che l'infermeria era sempre aperta, perché non approfittarne?
Era normale in mezzo all'allenamento vedere allungare questi muscoli mentre il mister spiegava. E poi magari vedere lo stesso soggetto esibirsi in una serie di calci lunghi.... certo dato che l'infermeria era sempre aperta, perché non approfittarne?
Da
supervisore dell'area fisica ho prima ridotto, poi annullato questo
problema, in modo abbastanza semplice.
Il
mio lavoro partiva dall'osservazione e da semplici valutazioni di movimento e postura.
La
prima cosa che ho cercato di capire è quando si affaticano gli
adduttori?
Risultato:
spessissimo i giocatori subivano danni dopo le ripetute lunghe, i
mille ad esempio, ma anche dopo i 300 metri e similari; soffrivano
dopo partite tirate, ed anche dopo lunghe e ripetute corse in
verticale di 50-60 metri con tiro finale.
Perché?
Che
centrano i mille? I mille centrano sempre! Nel calcio andrebbero
vietati per legge, come tutte le ripetute in genere, ed il fatto che quella grande squadra li faccia non fa testo, fa moda ma non fa testo.
Ti spiego: gli
adduttori, hanno una componente flessoria, e cioè, entrano in gioco
per alcuni momenti e su determinati angoli in aiuto dei flessori; se questi si affaticano gli adduttori sono
chiamati in causa, un mille tirato non corrisponde alla fisiologia
meccanica di un calciatore, va da se, che i flessori, non riescono a
reggere il carico continuo e chiedano aiuto agli adduttori che non essendo
predisposti per quel lavoro vanno in fatica.
Devo
dire per onestà che tutti i lavori di corsa in linea superiori ai 60
metri, portano un eccesso di carico sugli adduttori, ecco perché non
vanno fatte le ripetute.
La
partita tirata crea problemi agli adduttori quando il calciatore non
è stato allenato sul modello fisiologico del calcio, e non è in
grado di affrontare i 90 minuti modo efficace.
Avrai notato se ti
occupi di calcio che la partita lascia molta fatica nelle gambe,
questo perché non si ci si allena in modo funzionale, e l'unico
allenamento vero che fai è proprio la partita.
I
rimedi? Tanto lavoro sui cambi di senso ( CDS) e direzione (CDD) con variazione continua degli angoli,
dopo qualche settimana di navette con CDS e CDD il primo risultato
che si ottiene è l'ottimizzazione del gesto e quindi un uso diverso
dei muscoli interessati.
Lavorare
bene sulla flessibilità di flessori della coscia, differenziando il
ruolo del bicipite femorale da semitendinoso e semimembranoso,
praticamente separandoli.
Quando questi sono accorciati o troppo trofici
sottraggono spazio agli adduttori e modificano le direzioni su cui
agiscono le forze meccaniche, spostando gli assi meccanici, e posizionando il ginocchio in modo errato nello spazio.
Trovare
un equilibrio posturale ottimale del bacino, attenzione! non basta
andare dall'osteopata o dal chiropratico, bisogna lavorare con
stretching e posture adeguate, se non conosci altri mezzi per bilanciare
quest'area fondamentale.
Alimentazione,
seguire l'alimentazione antiinfiammatoria aiuta molto, sia ad
abbassare il livello di infiammazione generale che a limitare il
sovraccarico delle ghiandole linfatiche tipiche di quest'area.
Tecniche
decongestionanti, bisogna fino a quando non si sarà raggiunto
l'equilibrio eseguire delle tecniche che facciano recuperare
rapidamente l'area. Divieto assoluto dei massaggi che potrebbero
aggravare la situazione, e via libera a metodo Kneip, drenaggio
infatico, fanghi, cranio sacrale, ecc.
Ma
le chiavi sono sempre e solo due:
come
li alleni e come lavora la tua postura in dinamica!
Perché esiste,
una vera e propria tipologia posturale che ha gli adduttori vulnerabili ad
alcune tipologie di allenamento, ho verificato la cosa su qualche
migliaio di valutazioni posturali.
Se con questi soggetti non si
cambia sistema di lavoro gli si compromette la carriera, senza
entrare in dettagli sulla tipologia posturale, quando ti accorgi che
un tuo atleta ha male spesso agli adduttori o le ghiandole inguinali
molto gonfie, cambia il tipo di allenamento!
Salve
RispondiEliminapuò una pubalgia essere causata da un sovraccarico degli adduttori? bastano questi rimedi per contrastarla?
Si, possono essere la causa scatenante, comunque una pubalgia non è un evento casuale, risponde esattamente a caratteristiche posturali e di movimento, questi rimedi vanno usati in fase preventiva ma se il sovraccarico si ripresenta, non bastano, bisogna cercare le cause strutturali ed eliminarle.
RispondiEliminaSalve
RispondiEliminaalmeno sono 2 anni che soffro con i miei adduttori.
Ho avuto una pubalgia e l'ho curata con riposo per parecchi mesi.
Dopo che il disturbo sembrava scomparso ecco che dopo qualche mese si è ripresentato il dolore, adesso non riesco proprio a giocare, si infiammano sempre praticamente.
Deve essere per forza una questione di postura.
Dove posso vederli questi esercizi posturali?
Grazie
Salve
RispondiEliminaconviene rivolgersi ad un centro dove si faccia per prima cosa una valutazione posturale e poi si adotti un sistema di regolarizzazione (bilanciamento) della postura. Gli esercizi posturali devono essere personalizzati quelli uguali per tutti non vanno bene.
Buongiorno,
RispondiEliminasono una danzatrice e, a fine luglio, mi son procurata una distrattura di 1° grado all'adduttore sinistro.
la mia terapia: 10 sedute di tecarterapia, riposo e 2 sedute di onde elettromagnetiche.
il 2 settembre ho ricominciato a danzare (mooolto attenta, senza forzare in tutti i sensi)
purtroppo lo sento molto debole. Quali esercizi mi consiglia?
Stamattina, ad esempio, durante la lezione di contemporanea, ho sentito di aver troppo caricato e mi sembra un po' contratto. Cosa é meglio fare? Come distribuire l'allenamento? Prima danzavo tutti i giorni, adesso sono arrivata a 3 volte a settimana soltanto, perché ho paura a riprendere immediatamente full-immersion come prima.
grazie mille
Francesca
Ciao, di dove sei?
RispondiEliminasupponendo che la lesione sia perfettamente guarita, dovresti far precedere, ed affiancare alla tua attività un programma di ricondizionamento fisico. non basta tornare a danzare, devi rimettere l'area in condizione di funzionare correttamente. Ti consiglio un programma decongestionante a base di impacchi di argilla, se non hai allergie, da fare la notte e dopo gli allenamenti e un programma di potenziamento funzionale,da fare nei tre giorni in cui non ti alleni. Sarebbe utile capire perchè ti sei fatta male. in ogni caso se hai fastidi, fai un'ecografia di controllo (parlane con il tuo medico) e se risulta negativa devi ristabilire l'equilibrio dell'area incriminata.
fammi sapere.
in ogni caso ti consiglio una valutazione posturale e un programma di ripristino e controllo del movimento
RispondiEliminaSalve,mi sono infortunato facendo surf (lo sport che pratico)circa l'anno scorso.Mi avevano riscontrato edema nella porzione profonda preiserzionale di 1,3 cm del semitendinoso.Premetto un mimuto prima di sentir bruciare dietro il gluteo all'inserzione del semitendinoso ho avuto un piccolo fastidio sull'adduttore.Da li 1 mese e mezzo di fermo poi terapie e poco a poco esercizi isometrici fino ad arrivare dopo tre mesi ad un poteziamento isotonico leggero.Nel memtre di questo potenziamento isotonico gia iniziato da un mese riscontro alla pressa con pochissimo peso ed a inizio esercizio , ovvero alle prime ripetute, un fastidio all'adduttore ,simile a quello dei tre mesi precedenti. mi fermo e dopo un paio di ore inizio ad avere dolore dietro al semitendinoso , dove mi ero infortunato ,e con l'aggiunta di adduttore contratto.Da li in poi è stato un altalena e un calvario, fra infiammazione che si proponeva al semitendinoso e io che dovevo fermarmi e piccole riprese di attività.ho avuto solo luglio che sono riuscito quasi a fare attivita,quasi si parla di bici leggera. Poi di nuovo un risentimento a lavoro per uno sforzo dove ho fatto molta forza sulle gambee.Alchè di nuovo fermo un mese.In questo periodo ho fatto una visita da un kiropratico dove mi veniva detto che avevo il bacino leggermente disallineato.Mi ha trattato e ora non sto ancora bene anzi .Ho provato piano piano A fare un pò di bicileggera(5minuti) e la prima volta tutto bene, dopo un giorno di riposo ho provato 10 minuti e subito dopo ho avuto fastidio all'adduttore come se rimanesse un pò contratto un po teso , dall'iserzione in giu sentivo tirare, ma dietro al semitendinoso tutto bene.Il giorno seguente mentre camminavo da 3 o 4 minuti ho sentito sempre l'addutore tirare un pochino e poi quando mi sono fermato ho di nuovo percepito un pò di dolore e calore dietro al semitendinoso.Di nuovo fermo e sto continuando a fare giacchio al semitendinoso che alla palpazione preinserzionale sento molto più sensibile e dolorante.LA domanda che volevo porle è la seguente, ora sto il più fermo possibile e lontano da sforzi, appena cammino un po la prima sensazione che ho è l'adduttore che inizia a tirare quasi si contraesse troppo.
RispondiEliminaé come descrive lei all'inizio del sito , che l'adduttore sopperisce al lavoro che il semitendinoso non riesce a fare vuoi infiammazione ,mancanza di massa muscolare ecc?comunque viene reclutato in una situazione che non dovrebbe ?
Credo sia necessario ripristinare un equilibrio soddisfacente del bacino, le manipolazioni chiro. sul un sistema cronicizzato non bastano, bisogna ripristinare il movimento e la lunghezza funzionale dei muscoli a cui fa riferimento. Potenziare potrebbe essere un errore in questo momento. un controllo ecografico recente è stato eseguito? il dolore ha sempre una ragione. Va decongestionata l'area, e rimessa in condizione di muoversi adeguatamente, prima di passare ad una fase riatletizzazione.
RispondiEliminaHa fatto una valutazione Posturale (seria)? mi faccia sapere