sabato 8 maggio 2010

allenamento ad alto potenziale.

 Il ghepardo non è un animale intermittente

Ci si chiede spesso quale sia l’allenamento più proficuo. Quello a più alto potenziale.

In riferimento agli allenamenti cardiovascolari, se dovessi scegliere un solo allenamento da utilizzare, sceglierei i lavori a forma intermittente.

A mio avviso, si tratta di un tipo di lavoro fisico dove i rapporti costi/benefici sono nettamente a favore dei benefici.

In due diverse stagioni, ho sottoposto alcuni gruppi di lavoro a esercitazioni intermittenti, si trattava di squadre di calcio di settore giovanile, ho effettuato test ogni due mesi, per otto mesi sia a questi gruppi, sia a squadre di pari categoria, che svolgevano lavori tecnici analoghi.

Naturalmente i gruppi avevano numero di allenamenti e minuti  di lavoro sovrapponibili.

Rispetto ai gruppi che non eseguivano lavori metabolici integrativi, o che seguivano altre metodiche metaboliche, i gruppi che lavoravano secondo la metodica intermittente, hanno registrato miglioramenti significativi  nel test di Leger, a dispetto dei gruppi che non applicavano tale metodo.

Gli stessi risultati li avevo avuto in passato con il Basket.

Tengo a precisare, che, con allenatori differenti il risultato non cambia.

Con gli arbitri di calcio, da quando ho applicato le modalità intermittenti, ho ridotto le quantità di lavoro a dispetto di un miglioramento della condizione, misurata con lo yo-yo test.

Con i clienti privati i risultati sono superlativi, se devo riportare in forma  un cliente, le metodiche intermittenti che utilizzo sono le più proficue sempre in rapporto ai costi/benefici.

Però bisogna avere le idee chiare.

Qui potete trovare un sistema di allenamento, denominato protocollo Tabata, che si avvicina al principio, ma che a mio avviso ha richieste energetiche troppo alte per un uso generalizzato.

 L’autore dice che bastano 4 minuti di lavoro intenso al giorno.

Ho parecchi dubbi in proposito, anche perché l’intensità proposta è troppo alta, ed è praticabile solo da atleti evoluti, in caso contrario si potrebbero rischiare danni alla salute, quindi attenzione a seguire questo tipo di indicazioni.

La ricerca riportata, in inglese, è abbastanza lacunosa nel descrivere i soggetti cui è stato somministrato il protocollo.

Il carico fisico è somministrato in modo brutale e non sulle reali capacità del soggetto, quindi diventa un lavoro intermittente estremo con grande rilascio di lattato.

Il lavoro intermittente se lo si conosce bene, e lo si somministra nel modo adeguato è veramente efficace.

Però bisogna calibrarlo perfettamente altrimenti è tutto inutile.


Foto di Peo Pea

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