Ultima revisione del post maggio 2023
Intanto, una domanda, che nessuno si fa mai:
ma quali sono i tempi fisiologici di riparazione di una ferita?
Secondo Banks, le fasi di guarigione di una lesione sono tre. Attenzione si fa riferimento ad una grave lesione con interessamento della parte tendinea, però rende chiari i tempi biologici di riparazione. Cerco di renderla più semplice possibile omettendo alcuni passaggi molto tecnici.
1. fase infiammatoria, divisa in due periodi. Il primo di circa tre giorni durante i quali avviene la prima cascata di fattori di crescita. Il secondo periodo dura circa dieci giorni ed è il periodo di attivazione dei fibroblasti.
2. la seconda fase si sovrappone con la prima e dura da uno a due mesi, in questo periodo si forma il tessuto di granulazione, che prodotto in forma massiccia si deposita dentro ed intorno alla ferita.
3. l'ultima fase è quella di rimodernamento, durante la quale diminuisce la proliferazione cellulare e la lesione viene "ripulita" e gradatamente recupera la forza strutturale del tessuto. Un tendine può recuperare in 6 mesi il 50% della forza che aveva prima e impiegare fino a due anni per raggiungere il 100%.
Ho evitato di elencare tutti i fattori biochimici della fase di guarigione perché si già capiscono alcune cose: tanto più vicino all'inserzione sarà il trauma tanto più lungo sarà il periodo di recupero; quando un'atleta rientra in campo se si tratta di una lesione legamentosa non rientra "guarito" ma bensì "funzionale", perché tutto il percorso di rieducazione e allenamento eseguito hanno contribuito a sopperire l'eventuale deficit di forza del segmento interessato dal trauma.
E i rientri in campo miracolosi?
Effettivamente c'è ne sono pochi, come ci sono anche le ricadute, molte. Questo merita un ragionamento a parte.
Come accelerare i tempi senza strumenti da fantascienza e senza rischiare ?
Con tanto lavoro e tanta pazienza.
Di seguito alcune regole da seguire per accelerare i recuperi.
* non fumare, il fumo diminuisce l'apporto nutritivo;
* valutare attentamente con il medico se usare antinfiammatori, se lesione c'è, il processo infiammatorio ha una sua ragione di esistere (ricordi i primi 10 giorni?) decidere se bloccarlo con un farmaco che interrompa la risposta organica al trauma è da valutare attentamente; ricordo che le prostaglandine sia "buone" che "cattive" sono bloccate dai FANS, quindi la valutazione caso per caso è necessaria.
* La stessa cosa la crea il ghiaccio, su questo ora si sta facendo chiarezza. Il ghiaccio blocca l'infiammazione e nel contempo i processi di recupero. Razionalizzarne l'uso è fondamentale.
* stiramento fasciale, naturalmente non della zona interessata, é risaputo che lo stiramento delle fasce rilascia prostaglandine buone, e che una volta in circolo possono aiutare il sistema a recuperare prima.
* utilizzo di dieta adeguata, è fondamentale redigere un piano alimentare, e magari fare una dieta antinfiammatoria, no Junk Food!!!
* usa alimenti naturali che contengano minerali ed antiossidanti: curcuma, zenzero, cannella, ecc. Limita gli integratori;
* utilizza di rimedi naturali per diminuire l'infiammazione senza bloccare gli effetti benefici della stessa, vedi tecniche con scambi termici, impacchi e fitoterapia. Attenzione ai principi attivi delle erbe utilizzati, alcuni possono essere nella lista delle sostanze dopanti, senza contare che è difficle capire la quantità reale del principio attivo;
* iniziare precocemente l'attività motoria, che deve prevedere: assenza di dolore, intensità bassa, congruo movimento degli assi articolari, e mi ripeto assenza di dolore, stringere i denti serve solo a non recuperare o farsi ancora più male.....
* approfittare della situazione di scarsa attività fisica per lavorare sull'allineamento corporeo, su un controllo dei denti e dell'occlusione e sulla postura. A volte un infortunio può essere il volano di un miglioramento...
* Bisogna lavorare con esercizi mirati sul sistema linfatico, sul sistema venoso e sul connettivo.
* Il mare. Spesso, anche in pieno inverno, porto gli atleti al mare a fare esercizi in acqua. Con le dovute cautele, e sopportandoli mentre mi imprecano contro, tanto stanno loro in acqua.
* le terapie innovative: ultimamente ne sono spuntate di nuove, di alcune ho potuto pure monitorarne gli effetti su atleti professionisti. Interessanti senza l'ombra di dubbio ma da maneggiare con attenzione. Una ad esempio, non la nomino per ovvi motivi, aveva preso piede ai tempi della seconda revisione dell'articolo, (ottobre 2012) e ancora qualcuno si ostina ad usarla. Si tratta di una sciocchezza stratosferica: crea un ipertono su tutto il comparto muscolare dove è applicata, cosa che diminuisce la sensazione di fastidio, confonde il sistema perché dolore e tono musciolare non possono coesistere.
Intanto, una domanda, che nessuno si fa mai:
ma quali sono i tempi fisiologici di riparazione di una ferita?
Secondo Banks, le fasi di guarigione di una lesione sono tre. Attenzione si fa riferimento ad una grave lesione con interessamento della parte tendinea, però rende chiari i tempi biologici di riparazione. Cerco di renderla più semplice possibile omettendo alcuni passaggi molto tecnici.
1. fase infiammatoria, divisa in due periodi. Il primo di circa tre giorni durante i quali avviene la prima cascata di fattori di crescita. Il secondo periodo dura circa dieci giorni ed è il periodo di attivazione dei fibroblasti.
2. la seconda fase si sovrappone con la prima e dura da uno a due mesi, in questo periodo si forma il tessuto di granulazione, che prodotto in forma massiccia si deposita dentro ed intorno alla ferita.
3. l'ultima fase è quella di rimodernamento, durante la quale diminuisce la proliferazione cellulare e la lesione viene "ripulita" e gradatamente recupera la forza strutturale del tessuto. Un tendine può recuperare in 6 mesi il 50% della forza che aveva prima e impiegare fino a due anni per raggiungere il 100%.
Ho evitato di elencare tutti i fattori biochimici della fase di guarigione perché si già capiscono alcune cose: tanto più vicino all'inserzione sarà il trauma tanto più lungo sarà il periodo di recupero; quando un'atleta rientra in campo se si tratta di una lesione legamentosa non rientra "guarito" ma bensì "funzionale", perché tutto il percorso di rieducazione e allenamento eseguito hanno contribuito a sopperire l'eventuale deficit di forza del segmento interessato dal trauma.
E i rientri in campo miracolosi?
Effettivamente c'è ne sono pochi, come ci sono anche le ricadute, molte. Questo merita un ragionamento a parte.
Come accelerare i tempi senza strumenti da fantascienza e senza rischiare ?
Con tanto lavoro e tanta pazienza.
Di seguito alcune regole da seguire per accelerare i recuperi.
* non fumare, il fumo diminuisce l'apporto nutritivo;
* valutare attentamente con il medico se usare antinfiammatori, se lesione c'è, il processo infiammatorio ha una sua ragione di esistere (ricordi i primi 10 giorni?) decidere se bloccarlo con un farmaco che interrompa la risposta organica al trauma è da valutare attentamente; ricordo che le prostaglandine sia "buone" che "cattive" sono bloccate dai FANS, quindi la valutazione caso per caso è necessaria.
* La stessa cosa la crea il ghiaccio, su questo ora si sta facendo chiarezza. Il ghiaccio blocca l'infiammazione e nel contempo i processi di recupero. Razionalizzarne l'uso è fondamentale.
* stiramento fasciale, naturalmente non della zona interessata, é risaputo che lo stiramento delle fasce rilascia prostaglandine buone, e che una volta in circolo possono aiutare il sistema a recuperare prima.
* utilizzo di dieta adeguata, è fondamentale redigere un piano alimentare, e magari fare una dieta antinfiammatoria, no Junk Food!!!
* usa alimenti naturali che contengano minerali ed antiossidanti: curcuma, zenzero, cannella, ecc. Limita gli integratori;
* utilizza di rimedi naturali per diminuire l'infiammazione senza bloccare gli effetti benefici della stessa, vedi tecniche con scambi termici, impacchi e fitoterapia. Attenzione ai principi attivi delle erbe utilizzati, alcuni possono essere nella lista delle sostanze dopanti, senza contare che è difficle capire la quantità reale del principio attivo;
* iniziare precocemente l'attività motoria, che deve prevedere: assenza di dolore, intensità bassa, congruo movimento degli assi articolari, e mi ripeto assenza di dolore, stringere i denti serve solo a non recuperare o farsi ancora più male.....
* approfittare della situazione di scarsa attività fisica per lavorare sull'allineamento corporeo, su un controllo dei denti e dell'occlusione e sulla postura. A volte un infortunio può essere il volano di un miglioramento...
* Bisogna lavorare con esercizi mirati sul sistema linfatico, sul sistema venoso e sul connettivo.
* Il mare. Spesso, anche in pieno inverno, porto gli atleti al mare a fare esercizi in acqua. Con le dovute cautele, e sopportandoli mentre mi imprecano contro, tanto stanno loro in acqua.
* le terapie innovative: ultimamente ne sono spuntate di nuove, di alcune ho potuto pure monitorarne gli effetti su atleti professionisti. Interessanti senza l'ombra di dubbio ma da maneggiare con attenzione. Una ad esempio, non la nomino per ovvi motivi, aveva preso piede ai tempi della seconda revisione dell'articolo, (ottobre 2012) e ancora qualcuno si ostina ad usarla. Si tratta di una sciocchezza stratosferica: crea un ipertono su tutto il comparto muscolare dove è applicata, cosa che diminuisce la sensazione di fastidio, confonde il sistema perché dolore e tono musciolare non possono coesistere.
Questo trucco permette il proseguimento del gesto atletico con risvolti immaginabili perchè la lesione è li e non sparisce. Anzi, è forte il rischio di peggiorare le cose e farsi ancora più male. Ho visto strappi passare da due a 6 cm in una attimo, perché qualcuno per la fretta ha portato l’atleta a fare questa terapia. Ma non è tutto, pratiche come questa invertono i pattern di reclutamento delle fibre muscolari, e se questa cosa può avere effetti poco avvertibili in chi contrasta malattie neuro degenerative o in chi combatte gli effetti dell'invecchiamento, mentre crea molti danni a chi usa il corpo per fare sport, perché i muscoli devono seguire una sequenza precisa per svolgere il loro scopo, altrimenti si rompono. Altra pratica su cui bisogna fare attenzione sono gli esercizi isocinetici.
Capisco che chi ha le macchine isocinetiche le debba utilizzarli perché gli sono costate un botto, bisogna però ricordare che sono attrezzi fisioterapici e non da allenamento o da test. Quindi, fare un test sull'estensione del ginocchio ad un atleta sano ha poco senso, perché la velocità in radianti, (unità di misura rad°) è inferiore a quella che sviluppa il movimento balistico dell'atleta, ci sono tra 60 e 80 Rad° di differenza e ancora una volta si danneggiano i pattern di reclutamento delle fibre e soprattuto il rapporto tra agonisti ed antagonisti, attenzione ho detto rapporto e non equilibrio…questa storia dell'equilibrio tra flessori ed estensori produce ancora tanti infortuni. La stagione di calcio di serie A in corso ne è la prova, assieme a tante altre cose che hanno provocato la grandinata di infortuni che ha flagellato le squadre e risolto il problema turnover a parecchi allenatori…
* Poi non dite che non vi avevo avvertito.
* Poi non dite che non vi avevo avvertito.
Ciao, ma per una lombagine che tipo di stiramenti si possono fare?
RispondiEliminaesempio stretching per spalle e pettorali e ..??
Grazie
dipende dall'origine. Se di tipo viscerale, lo psoas ad esempio, se respiratoria invece deve essere lavorato principalmente il diaframma, se podalica devi lavorare sulla catene muscolari degli arti inferiori in pertono. In alcuni casi c'è da lavorare sui muscoli della mandibola, in altri sulla muscolatura del collo, di solito l'ultima cosa da allungare è proprio la muscolatura dei lombi. Lo stretching non basta, bisogna fare anche un lavoro propriocettivo mirato. Senza una valutazione approfondita si ottengono pochi risultati.
RispondiEliminaciao e grazie per l'interessamento.
Grazie.
RispondiEliminaMa il disturbo diagnosticato da un ortopedico, medico dello sport e fisioterapia, mi ha prescritto dei raggi sulla col.lombare e poi dei farmaci antiinfiammatori... ma gli ho spiegato che il disturbo c'è anche sul gulteo e bicipite femorale destro e alla domanda da parte sua se certe volte sento dolori disturbi lungo tutta la gamba ho detto SI.
Per cui ho sospeso le attività fisiche... oggi ho fatto una passeggiata in montagna senza sentire niente. Sulla natura della lombagine, non me l'ha detto ma quando faccio i raggi glielo chiedo.
Scusa arti in pertono cosa significa?
ciao e grazie per la risposta
ciao, ipertono significa che alcuni muscoli hanno una tensione più alta di quella che dovrebbero avere normalmente. L'ortopedico ha fatto bene il suo lavoro. Sul tipo di origine, questa viene valutata in modo differente. Quello che stai seguendo tu è il protocollo standard, quando questo non ha effetto in genere si cercano le cause posturali.
RispondiEliminaciao...
RispondiEliminaieri in palestra, mentre facevo addominali ho avvertito come un taglietto sulla parte bassa degli addominali.
Ho sospeso subito l'esercizio dedicandomi ad altro.
Ad oggi, in posizione di relax nn avverto nessun dolore, come provo a sforzare un pò l'addominali mi sembra di avere un coltello infilzato.
Il medico mi ha detto che si tratta di un piccolo strappo, e che devo stare a riposo assoluto.
Il mio problema è che ho molte gare in programma e anche esami per assistenza bagnanti.
C'è un modo per recuperare (nn dico al 100%!!) in modo che il dolore possa essere sopportabile??
tipo esercizi alternativi o qualcos'altro??
Ringrazio anticipatamente e in attesa di risposta.
FRENK.
ciao, per prima cosa dato che hai delle cose da fare (gare ed esami), puoi, dopo averne parlato con il tuo medico, fare una valutazione ecografica per quantificare l'eventule lesione. Dopo puoi programmare il lavoro, escludendo gli addominali e utilizzando macchine ed esercizi che li sollecitino poco o meglio niente. Nel caso fosse una lesione di poca entità, un ottimo ausilio sia per accelerare i tempi di guarigione che per permettere un poco di lavoro fisico è il kinesiotaping, posizionato da mani esperte può fare miracoli. Non fare assolutamente addominali però.
RispondiEliminaCiao sono adriano ho avuto uno strappo di terzo grado al linguine di 1.5cm e dopo tutte le cure effettuate come elettrodi, laser e quant'altro a distanza di sei mesi mi da fastidio un piccolo dolorino alla gamba che mi impedisce di dare il 100% . cosa puo essere?? Devo ancora reguperare??
RispondiEliminaP .s ho fatto la ecografia ed e' tutto a posto...
se lo strppo è inserzionale, giunzione muscolo tendinea, il decorso è lungo, anche a guarigione clinica avvenuta si avvertono dei fastidi. in questi casi va fatto un lavoro di rielasticizzazione e riprogrammazione del movimento.
RispondiEliminail mio è uno strappo inserzionale al semimembranoso della coscia con una lesione di 3.5 cm...è stato 2 mesi fa! ho fatto 15 sedute di tecarterapia e laser e da una settimana ho iniziato il recupero funzionale con potenziamento isometria e ho iniziato pure una leggera corsetta...quando potro' essere completamente attivo e ritornare a giocare a calcio? cosa posso fare come attivita'?? l'assunzione di amminoacidi mi puo' aiutare???
RispondiEliminabuongiorno, leggo con molta attenzione i suoi articoli. molto interessanti. un gran bel sito complimenti . ma vorrei porle una domanda. gioco a calcio , sono alto 184 x 83 kg. eta 50 anni. hosempre praticato e fatto attivita fisica , sia per benessere personale che per fare sport.qualche giorno fa , correndo ho sentito tirare dietro al polpaccio. ho sentito come una palla all interno della gamba all altezza dei gemelli. son stato a riposo e fatto impacchi con alcune erbe sale e bicarbonato.cosa mi indica lei ?provo ancora qualche fastidio sinceramente .
RispondiEliminasalve, la ringrazio per l'attenzione e per i complimenti.
RispondiEliminafarei un controllo medico e un eventuale ecografia, conviene sempre indagare a fondo, questo tipo di "traumi" dopo, se tutto negativo, non torni a giocare immediatamente ma faccia qualche allenamento progressivo per saggiare l'effettiva guarigione fisica dell'area interessata.
Salve... spero lei può aiutarmi: da un paio di mesi ho subito la ricostruzione del crociato al ginocchio sx. Ho fatto riabilitazione e il mio ortopedico mi ha consigliato di fare piscina per recuperare i muscoli della gamba. dopo due settimane mentre nuotavo ho sentito una forte fitta al muscolo post dx del ginocchio operato. Io penso sia uno stiramento o uno strappo. Cosa devo fare? Ho paura che sia qualcosa inerente all'intervento. La ringrazio anticipatamente
RispondiEliminaio andrei dal mio ortopedico e mi farei controllare, non dovrebbe essere niente di importante ma un consulto medico ci vuole. Verifichi che stile stava facendo e se è compatibile con il tipo di operazione che ha subito.
RispondiEliminaBuon recupero
io andrei dal mio ortopedico e mi farei controllare, non dovrebbe essere niente di importante ma un consulto medico ci vuole. Verifichi che stile stava facendo e se è compatibile con il tipo di operazione che ha subito.
RispondiEliminaBuon recupero
Salve,
RispondiEliminavolevo informazioni sul modo giusto e tempo di recupero riguardanti uno stiramento. Per essere piu precisa le riporto il risultato dell'ecografia "area di marcata alterazione ecostrutturale mista prevalentemente iperecogena del muscolo retto femorale al terzo prossimale estesa longitudinalmente per cm 5 con diametro traverao massimo di cm 4"
Gioco a calcio e vorrei essere sicura che le terapie proposte dal massaggiatore della squadra siano quelle giuste.
La ringrazio!
salve, non sarebbe etico e comunque non posso entrare in merito, anche perché presumo che l'iter terapeutico sia di tipo tradizionale, mentre io mi occupo di tecniche complementari e allineamento posturale per la performance. Il mio consiglio dato il referto è non avere fretta e dopo la guarigione clinica fare una fase di riatletizzazione molto accurata, per evitare recidive.
RispondiEliminaAuguri di pronta guarigione.
salve..sono un ragazzo di 25anni alto 1,70 per 77kg e gioco a calcio.
RispondiEliminadopo il primo stiramento al bicipite femorale non capisco il perchè adesso gli stiramenti sono più frequenti..ultimamente ne ho avuto uno con la comparsa di ematoma sono stato a riposo mettendo ghiaccio e pomata come sono ritornato agli allenamenti alla prima partita ho avuto una ricaduta sono rimasto fermo e dopo un certo periodo sono ritornato agli allenamenti ma durante degli allunghi il muscolo faceva ancora male. prima di questi stiramenti che gli ho raccontato dopo aver avuto un ennesimo stiramento e il dolore era scomparso ho fatto un ecografia con il risultato il muscolo è perfetto sono andato a giocare e ho avuto una ricaduta mi può dare qualche consiglio
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaSalve
RispondiEliminase la stessa area è colpita da più traumi, bisogna osservare aalcune precauzioni.
1) osservare un processo di riatletizzazione post trauma fatto bene. Non basta la fisioterapia perchè la guarigione clinica non comporta l'efficenza atletica.
2) veificare allineamento del bacino, un bacino in tilt anteriore crea una tensione anomala sui flessori della coscia.
3)inserire nella sequenza di stretchng delle posture gobali che mettano in tensione la catena posteriore.
Queste sono le cose principali da fare (oltre a quelle che ti avrà fatto fare il tuo medico)poi bisognerebbe entrare nel dettaglio.
fammi sapere
Salve il 2 dicembre durante un allenamento calcio a 5 ho sentito lo schiocco al polpaccio dx senza dolore ma dopo l'appoggio ho sentito il tiraggio le polpaccio.
RispondiEliminaPronto soccorso ecografia :
Diffusa disomogeneità morfo-strutturale alla giunzione mio-tendinea del gastrocnemio mediale con estensione di circa 65x25mm riferibile a lesione muscolare di II Grado.
Colla di zinco per 20gg riposo totale movimenti essenziali con stampelle, e punture di clivarina 4200
Cambio la colla di zinco e dopo un mese circa 4 gennaio tolgo colla zinco riesco a camminare bene, faccio ecografica, da un mio amico dottore all'ospedale e mi dice praticamente che la cicatrizzazione è in atto il muscolo è ancora non omogeneo e da quello che mi ricordo ancora piccole traccia di edema nn ancora assorbito ma non ci sono calcificazioni.
Ora secondo lei come devo procedere, lui mi dice che secondo lui bisogna ancora attendere un mesetto.
devo stare fermo senza sforzarlo in nessun modo, correndo o qlc esercizio ancora per un mese o devo fare qlc?? al tatto oggi non sento più il noccio in porssimità dello strappo , non ho ne dolore al tatto ne nel camminare e nel salire e scendere scale in vedlocità, quando posso e che precauzioni devo utilizzare per riprendere l'attività sportiva, quale consiglio mi può dare.
Grazie mille
Salve, faccia con molta calma, il punto evidenziato dall'ecografia è un punto difficile. Come tutte le giunzioni muscolo-tendienee guarisce lentamente, inizi con camminate medio lunghe e passi poi al walking per vascolarizzate l'area, può abbinare anche la cylcette o il nuoto con pinne, il mio consiglio è di fare una rieducazione funzionale, con un trainer preparato, prima di passare agli allenamenti. Non può tornare direttamente all'attività sportiva, presumo abbia perso anche qualche cm di muscolo. Un ritorno senza un periodo di rieducazione potrebbe aprire la strada ad un nuovo trauma. Saluti
RispondiEliminaGrazie mille per la risposta, ma non avendo la possibilità di fare una rieducazione funzionale (purtroppo) come posso procedere autonomamente evitando il più possibile i rischi di nuovi traumi prima di procedere con l'attività sportiva oltre i preziosi consigli (...inizi con camminate medio lunghe e passi poi al walking per vascolarizzate l'area, può abbinare anche la cyclette o il nuoto con pinne..)
RispondiEliminaMi scusi per questa domanda imbarazzante :(
Grazie