lunedì 11 gennaio 2010

Esercizi per rilassarsi

Seconda parte del post sulle tecniche di rilassamento. GLi esercizi per rilassarsi.

Come dicevo nel post “tecniche di rilassamento” non basta la tecnica, bisogna essere predisposti a riceverla o essere in grado di eseguirla, quindi trovare la tecnica giusta.

Deve essere cucita addosso.

Il modo più semplice è provarne diverse per poi saggiare le proprie reazioni e magari inventarsene  una  fatta in casa.

Ci sono sistemi che possiamo definire, guru-guidato e cioè che necessita la presenza di una guida, e  guru-diventato e cioè la guida siamo noi stessi. Come ogni cosa, la popolazione si divide minimo in due parti, e bisogna capire da che parte si sta.

Per la serie guru-diventato, ecco alcune tecniche  di respirazione che di solito danno ottimi risultati.

Inspirazione lenta, apnea di 5”, espirazione lenta, apnea di 5”. Questa è una respirazione ottima  perché permette un buon rilassamento muscolare, se si lavora sul corpo posizionandolo secondo strategie particolari si ottengono grandi rilassamenti muscolari ed articolari.

Se utilizzata assieme a tecniche di visualizzazione come la tecnica della bottiglia, dà grandi risultati.

La tecnica della bottiglia è una delle tecniche che uso normalmente con i miei clienti ed è molto efficace.
Consiste nello sdraiarsi a terra, comodi,  e praticare una respirazione controllata, a scelta tra quelle descritte, bisogna immaginare di essere trasparenti come una bottiglia, ad ogni respiro bisogna visualizzare l’acqua che sale sù dai piedi come un movimento simile a quello della risacca. Sale quando si inspira e scende quando si espira. Il moto ondoso a furia di repsirare deve riempire tutta la bottiglia "corpo" e svuotarla. Questa tecnica deve essere personalizzata e trasformata. Obiettivo: assieme all’acqua fare defluire pure le scorie  e i pensieri.

Una variazione ulteriore per potenziarne gli effetti  è l’utilizzo di una tecnica di auto-trattamento che ho imparato ad un corso di lavoro sul corpo, orientato al cranio.

Consiste nell’utilizzo di due palline da tennis legate assieme. Queste vengono posizionate sotto l’occipite  a livello della protuberanza  occipitale (la sporgenza che trovi toccando la nuca) ci si poggia sopra e si esegue la tecnica di respirazione. Si può effettivamente raggiungere un livello di rilassamento molto profondo, e instaurare i processi di riparazione.

palline-still-point
 Da non fare assolutamente se si è ricevuto un colpo in testa, se si ha mal di testa o si è reduci da un ictus o problematiche similari.

Le stesse palline possono essere collocate sotto l’osso sacro per ottenere un effetto analogo.

Altra tecnica di respirazione è quella basata su una fase espiratoria prolungata, doppia o tripla rispetto a quella inspiratoria.  Se abbinata ad un lavoro sul diaframma, ritrazione dello stomaco, al termine della fase espiratoria  e abbassamento delle costole  e delle clavicole si possono ottenere ottimi risultati. La posizione iniziale per questa respirazione è quella del vetturino, seduto su una sedia e leggermente curvo in avanti con le braccia appoggiate sulle gambe, poi piano piano si può passare alla posizione supino e a posizioni tecniche.

Questa tecnica non è consigliabile a chi ha cifosi toraciche marcate, ovvero a chi sta curvo.

Esistono molti modi di respirare che possono essere utilizzati allo scopo, ricordo solo che non si impara a respirare, ma si possono rendere i tessuti liberi tanto da non imbrigliare la respirazione e renderla libera.

Per rilassarsi bisogna lasciarsi andare, ma ne parleremo nella terza parte.

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