mercoledì 9 dicembre 2009

mangiare meno per vivere di più?

La restrizione calorica viene presentata da alcuni scienziati e da gruppi dei loro proseliti come una delle necessità per allungare la vita oltre il "normale", si, per vivere di più basta mangiare meno ..... forse.

nell'interessante  post che trovi qui, pubblicato su Estropico blog è possibile leggere una disamina su alcuni degli ultimi studi in materia.

Che funzioni sugli animali da laboratorio è risaputo, ma sugli esseri umani ha gli stessi risultati? Mantenendo livelli di mobilità adeguati?

Alcune considerazioni.

I due ormoni principali da monitorare sono insulina e glucagone, (effettivamente anche testosterone e cortisolo sono da controllare) se in regime di restrizione calorica oltre ad abbassare la quantità di alimenti si lavora sull'equilibrio di questi due ormoni i risultati in termini di salute e benessere non dovrebbero mancare.

  Non conoscendo le dinamiche alimentari delle "cavie volontarie", riportato nello studio che puoi leggere qui del Human Calorie Restriction Studies Continue Apace. non è possibile considerare quanto influiscano sulle analisi, certo se l'ultimo pasto è stato dato in serata, ed era a base glucidica, è facile provocare un picco glicemico, e ritrovarselo nelle analisi del mattino.

Come, anche è possibile che in regime di restrizione calorica, l'insulina che è un potente mezzo di captazione delle sostanze nutritive sia in circolo proprio per cercare di catturare più riserve energetiche possibili.


E' grazie a questo meccanismo che siamo sopravvissuti all'epoca dei cacciatori raccoglitori, quando mangiare non era una costante, e grazie a questo meccanismo che stiamo soccombendo all'obesità in un'epoca di abbondanza alimentare.

Quello che fa pensare è proprio il livello basso di testosterone, certo se si misura il testosterone a dei runner da lunga percorrenza è difficile trovarne molto. Anche in questo caso la misura del rapporto testosterone/cortisolo è importante, solo un valore ha poco significato.

La restrizione calorica può essere una soluzione, solo se all'interno di un sistema che preveda una dinamica degli alimenti corretta, che usi alimenti e orari di assunzione degli stessi che rispettino le naturali esigenze dei cicli ormonali. Un esempio, il Gh è rilasiato soprattutto di notte, ed è inibito dagli zuccheri, ergo l'ultimo pasto non dovrebbe prevederne tantissimi o affatto, se si vuole massimizzare l'effetto del Gh.

Per vivere di più oltre a questo è necessario un regime motorio adeguato che abbia come scopo l'efficienza energetica e che non può essere svincolato da un piano di assunzione di antiossidanti.

Minore consumo, meno calorie inutili, più antiossidanti e forse c'è la facciamo a goderci qualche anno in più.

Hah,  le ricerche. Che bella cosa, forse è meglio misurare, sempre, senza avere un'idea del risultato.....

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