venerdì 27 novembre 2009

Dopo la partita, valutiamone il carico fisico.

Lo spunto di valutare il carico fisico dopo la partita arriva dalle dichiarazioni di Leonardo dopo l’ultima partita di coppa, gli avversari hanno avuto  48 ore di recupero in più rispetto alla sua, e questo ha giocato secondo il tecnico a loro favore. Con moduli molto dispendiosi, ma anche con gli altri sistemi di gioco il recupero diventa fondamentale.

Ma come gestirlo?


Tornando per terra, tra gli umani, in una giornata critica come il martedì non sempre il calciatore ha recuperato la fatica del game precedente, e può capitare di incorrere in infortuni o allenarsi male perché non si è ancora ripreso dalla stanchezza o da qualche piccolo trauma muscolare (a volte i fastidi muscolari appaiono a 24, 48 ore dal termine dell’attività intensa), che fare quindi?

Una soluzione

La soluzione potrebbe essere l’analisi della partita, uno scout che indichi il lavoro svolto in campo dal singolo giocatore, corroborato da una valutazione video e da una scala numerica su cui assegnare un punteggio alle varie azioni svolte.

Una match analisys abbastanza semplice da fare. Per un club ben strutturato è semplice assegnare  a quattro collaboratori 2 o tre giocatori da controllare a video il lunedì mattina. Per società meno importanti i tecnici del settore giovanile possono eseguire il compito.

Un lettore dvd, un cronometro ed un notes sono gli strumenti necessari, si fa partire il cronometro all’inizio della partita e si segnano, ad ogni azione compiuta, tempo, intensità e metri, e un eventuale colonna può essere lasciata per evidenziare, colpi o eventi traumatici. 
La scala di valori per l’intensità potrebbe andare da 1 a 6 con il valore minimo indicante lo stato di stop e il massimo gli sprint,  accanto ai valori di intensità si possono segnare i metri approssimativi percorsi.

Diventa facile

 Dopo qualche partita il sistema diventerà abbastanza preciso da poter dare al tecnico le giuste informazioni per programmare gli allenamenti del martedì e del mercoledì tenendo conto dell’analisi effettuata e delle sue considerazioni.

Per chi è meno avvezzo a questo tipo di ragionamento, qualche esempio:
 fare un lavoro che implichi molti lanci o tiri in porta il martedì potrebbe essere per qualcuno deleterio.
Esercitazioni sulla potenza aerobica per chi magari ha corso 12, o 13 km nella partita precedente e magari per il 2% del tempo totale ha fatto scatti di 15 o 20 metri massimali sarebbe rischiosa perché difficilmente i processi di recupero e riparazione sarebbero terminati.

Il sistema ha un grande vantaggio, fa crescere i collaboratori, molto impegnati spesso nel leggere tecnica e tattica e poco avvezzi all’analisi delle corse e della realtà fisico/tecnica.

Può essere un’idea, provaci.

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