domenica 23 aprile 2017

Come rieducare un crociato anteriore Phase 1

--> Il crociato anteriore, per chi pratica sport di situazione caratterizzati da movimenti ad alta velocità con spostamenti, laterali, frenate, rotazioni  e contatti fisici spesso molto duri e repentini, per lo  sportivo è una sorta di spada di Damocle. 
Infatti le distorsioni sono, purtroppo, molto frequenti. 
 
 Nel video  potrai vedere alcuni passaggi di come rieducare un  crociato anteriore in phase 1 di un atleta professionista.

Alcuni sport sono sempre più veloci e grazie alla preparazione fisica si riescono a compiere spostamenti  rapidissimi con angoli di movimento fino a poco tempo fa impensabili. Questo comporta un maggiore rischio di lesioni del Legamento Crociato Anteriore (LCA). 
Specie in alcuni soggetti naturalmente predisposti. 

 Fortunatamente le tecniche chirurgiche negli ultimi anni si sono evolute tantissimo e sono diventate altamente performanti.
Quello che rimane ancora l'unico problema è il percorso riabilitativo, che mediamente dura circa 6 mesi nel caso di trapianto autologo. Questo tipo di trapianto può essere eseguito con le tecniche che prevedono un prelievo ed innesto del tendine rotuleo (prelievo del terzo centrale con due innesti ossei, tecnica singolo fascio), del tendine del quadricipite, che comincia a diffondersi negli ultimi anni o dei tendini di semitendinoso e gracile (tecnica doppio fascio o double bundle).  I sei mesi, di cui scrivevo prima, sono dovuti al processo di rigenerazione dell'innesto che deve raggiungere un adeguato livello di forza per poter funzionare a dovere senza rischi di rotture.

 Più rapido invece è il percorso nel caso di trapianto da donatore (allograft) o con tendine sintetico. Quest'ultimo al momento sembra poco praticato. Ma queste sono scelte del chirurgo dettate da vari fattori.

Tempistiche
In genere con gli atleti il percorso va suddiviso in più fasi, quattro o cinque, di cui una fase propriamente fisioterapica di mobilizzazione e ripristino della ROM ed una fase finale di riatletizzazione, dove si passa dal ripristinare i pattern di movimento corretti, coordinazione, sviluppo muscolare, sviluppo dei gradienti di forza e relativi tipi di contrazione e progressiva reintroduzione alla pratica sportiva.
 In passato c'è stata una specie di gara a chi riabilitava prima, con tempi anche inferiori ai 4 mesi, ma se si tratta di un autotrapianto sconsiglio queste pratiche, a meno che non si debba giocare una finale veramente importante. In quel caso ci sono dei metodi  adatti per accelerare i tempi, ma il gioco a mio avviso non vale la candela. Bisogna rispettare i tempi di guarigione ossei; ci si dimentica che l’innesto viene effettuato sulle ossa e queste devono guarire e consolidarsi  come sono da rispettare i tempi di consolidamento del nuovo LCA, ovvero i passaggi da necrosi a rivascolarizzazione, a proliferazione cellulare  e a rimodellamento.




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