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Tutta la verità sulla camminata brucia calorie terza parte

 

 

 


 

Parte terza, l’era glaciale della camminata brucia grassi

 

Anna è alla ricerca spasmodica di soluzioni alternative che possano incrementare il suo consumo calorico.

Si ricorda che la Pina le raccontava  di aver  letto qualcosa a riguardo dell’inverno metabolico.

 

La chiama per capirne di più, e questa le spiega che c’è un’ipotesi sul motivo per cui siano aumentati gli obesi e i casi di diabete negli ultimi decenni.

 

È normale pensare che questi effetti siano dovuti al troppo cibo a disposizione e alla scarsa attività fisica, però, pare che ci sia anche un altro fattore in gioco:

 

la temperatura degli ambienti domestici e lavorativi.

 

Si è visto che facendo dormire le persone a 19 gradi di temperatura ambiente, il metabolismo si riattiva e questo mette in atto delle funzioni sopite. Questa cosa la capirai meglio tra poco quando entrerà in scena il grasso bruno.

 

Ora andiamo per gradi

 

Nel periodo a cavallo tra le due guerre, ma soprattutto subito dopo la seconda guerra mondiale, la disponibilità e l’utilizzo di carburanti fossili, dal basso costo e dal grande rendimento energetico,  ha portato un progressivo riscaldamento degli ambienti familiari e di lavoro.

 

Questo ha diminuito progressivamente l’attività termogenica che normalmente il corpo mette in atto per contrastare il freddo.

 

Questa attività termogenica è basata sull’uso di un particolare tipo di grasso corporeo, il grasso bruno, presente  in modo massiccio nei bambini e negli adolescenti, che poi però diminuisce fino a sparire nell’età adulta.

 

Questo grasso, ricco di mitocondri,  crea calore tramite la termogenesi quando il  corpo ha freddo.

 

Anna si mette a studiare la cosa, ed escogita uno stratagemma per ottenere un potenziale dimagrimento. Vuole   ripristinare le sue riserve di grasso bruno.

 

Prende un vecchio gilet e inizia a cucire delle tasche, alcune più strette, in grado di contenere bottiglie di plastica da ½  litro, altre invece  più grandi e in grado di contenere delle mattonelle refrigeranti. Le dispone come le ha insegnato il Posturologo quando le ha spiegato come organizzare la zavorra per camminare, vedi post precedente.

 

E intanto  che cuce, fa ghiacciare  le mattonelle e le bottiglie nel frigorifero.

 

Terminato il suo lavoro di cucito, sistema nelle tasche del gilet bottiglie e mattonelle ghiacciate e lo indossa per andare a camminare.

 

Il gilet pesa 5,5 kg che corrisponde al 10% del peso attuale di Anna.

 

Cosa vuole ottenere Anna?

 

Anna punta a tre risultati che si possono sommare:

1)   porta a spasso una zavorra, che essendo del 10%  aiuta ad incrementare il suo consumo calorico del 20-25%,

2)   incrementa il consumo abbassando la temperatura corporea e costringendo il corpo a utilizzare  la termogenesi, ovvero bruciando più calorie di quelle usate normalmente.

3)   Usa la velocità per impiegare meno tempo,  consumare di più e contrastare l’effetto del gilet refrigerante. Tu quando hai freddo che fai? Produci movimento per alzare la  temperatura.

 

I risultati arrivano, tanto che Anna raggiunge il suo peso forma: 52 kg.

 

 

Tutte le scoperte e le conquiste di Anna e delle sue sorelle, sono utili a chi deve dimagrire, ma anche a chi ha il diabete o a chi vuole solo allenarsi o integrare il suo allenamento con la camminata ad alta intensità.

 

Amaranta, una amica di Anna, ha scoperto di avere il diabete.

 

Inizialmente  per tenerlo a bada Amaranta camminava  dopo pranzo.

 

Dopo un primo parziale successo, le cose tornarono come prima,  tanto che annoiandosi Amaranta non usci più a camminare.

 

Si sa il diabetico, spesso, è un paziente indisciplinato.

 

Anna parte del principio che se vuoi combattere il tuo nemico prima lo devi conoscere bene.

 

Chiama l’amico di Gesualda, il posturo preparatore, e si fa spiegare bene il meccanismo dei depositi di zucchero nel corpo,

 

Comprende che i depositi di zucchero nel corpo sono i muscoli e il fegato, quando questi sono pieni lo zucchero si riversa nel sangue alzando la glicemia.

 

Per svuotare i depositi sono necessarie tre cose:

 

1)   assumere meno zuccheri, cosa che la momento esula da questo lavoro, perché è di pertinenza del medico e del dietologo.

2)   Bruciare più zuccheri possibile durante la giornata

3)   Aumentare la capienza dei depositi muscolari

 

 

Assieme alla sua amica propone questa soluzione al medico di Amaranta,  che dopo aver verificato che non ci siano altre patologie da il via libera.

 

Amaranta abbassa la glicemia, torna in forma e ora è sicuramente più felice.

 

La camminata se fatta “a difficoltà aumentata”,  con salita, sabbia e zavorra, magari fredda, può essere una buona soluzione, perché brucia molti zuccheri e grazie alle difficoltà aggiuntive stimola anche un leggero incremento della massa muscolare, cosa che aumenta i depositi muscolari di glicogeno.

 

Naturalmente per impegnarti in questa cosa, se hai il diabete, devi essere seguito dal tuo medico e da un trainer esperto.

 

La camminata a difficoltà aumentata può essere utile anche agli atleti, io la uso con maratoneti e triatleti, ma questa parte te la faccio raccontare da Anna.

 

Un’altra volta però


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