Quando si fanno dei test o si analizzano dei lavori o delle gare, la valutazione critica dei dati è esseziale, altrimenti si rischiano degli errori grossolani.
Alcuni strumenti per l'analisi dei test li ho già elencati nei post "i test di valutazione della performance" e "valutazione dei test " ma osservando alcuni colleghi all'opera e ascoltandone le conclusioni su test svolti e allenamenti analizzati mi è venuto un dubbio:
Ma cosa si cerca?
Un esempio, se prendo una busta di legumi e cereali, sai di quelle buste per fare le zuppe, posso analizzarla in più modi, uno molto usato, e purtroppo anche in ambito scientifico, è la ricerca del fattore noto, ovvero voglio trovare solo le lenticchie rosse, e quindi scarto tutto il resto e conto solo le lenticchie rosse, e al termine della ricerca, potrò dire che in 500 grammi di misto cereali c'erano 116 lenticchie rosse.
Quindi penso di essere uno bravo perché ho trovato le lenticchie rosse. Era proprio quello che cercavo!
Però se voglio essere un po' più bravo devo fare diversamente, ovvero posso pesare le lenticchie rosse, e posso misurarle, alla fine avrò ottenuto diverse medie, deviazioni standard ecc. che riguardano la presenza di quel tipo di lenticchie, e penserò di essere ancora più bravo.....
Errato, ho cercato qualcosa di specifico e mi sono limitato a misurarlo, senza curarmi del resto.
Se avessi fatto lo stesso in campo, durante una partita e l'oggetto fosse stata la frequenza cardiaca, avrei misurato la frequenza, la statura, il peso ed il numero di soggetti, il risultato anche se interessante sarebbe stato poco utile. Mi sarebbero mancati molti altri dati interessanti.
Se invece, tornando alla busta per la zuppa, analizzo il contenuto, magari scoprirò che ci sono lenticchie verdi, farro, riso, ecc. nelle quantità x, che il farro peserà un tot ed altri dati.
il quadro sarà più completo e magari comincerò a capire che se ci sono 116 lenticchie rosse, queste sono in rapporto con 300 chicchi di riso, e 187 lenticchie verdi, ecc.
Ora finalmente sto iniziando ad analizzare, e non limito la ricerca a ciò che mi interessa, e scopro di non essere così bravo come pensavo.
Non è solo merito delle lenticchie rosse se la zuppa ha quel sapore, ma dal mix di elementi.
Tornando alla nostra partita, se inizio a misurare la frequenza cardiaca, devo misurare quanto tempo si corre e quanto si sta fermi, che tipo di lavoro stanno facendo e per quanto tempo quando corrono e quanto stanno fermi, se la frequenza sale in determinate occasioni e scende in altre, così non farò errori di progetto e di valutazione. O ne farò meno.
Mi è capitato di vedere degli allenamenti che venivano spacciati per progetti ben riusciti, effettivamente le frequenze target erano rispettate però.... analizzando bene i grafici e rivedendo tempi e esercitazioni accadeva che le esercitazioni proposte facevano salire la frequenza durante la fase di recupero attivo, mentre si manteneva bassa durante la fase specifica.
Anche se la frequenza era rispettata, il lavoro meccanico per produrla non era quello adeguato, anzi era quello dannoso, perché molto differente da quello specifico della prestazione.
La regola deve essere, misura tutto, metti in relazioni tra di loro i dati e confrontali.
Così si impara, dividendo la lenticchia dal farro, a riconoscere gli elementi e il valore che hanno all'interno del contesto.
Ancora una cosa, se mi inviti a pranzo, niente zuppa.
Alcuni strumenti per l'analisi dei test li ho già elencati nei post "i test di valutazione della performance" e "valutazione dei test " ma osservando alcuni colleghi all'opera e ascoltandone le conclusioni su test svolti e allenamenti analizzati mi è venuto un dubbio:
Ma cosa si cerca?
Un esempio, se prendo una busta di legumi e cereali, sai di quelle buste per fare le zuppe, posso analizzarla in più modi, uno molto usato, e purtroppo anche in ambito scientifico, è la ricerca del fattore noto, ovvero voglio trovare solo le lenticchie rosse, e quindi scarto tutto il resto e conto solo le lenticchie rosse, e al termine della ricerca, potrò dire che in 500 grammi di misto cereali c'erano 116 lenticchie rosse.
Quindi penso di essere uno bravo perché ho trovato le lenticchie rosse. Era proprio quello che cercavo!
Però se voglio essere un po' più bravo devo fare diversamente, ovvero posso pesare le lenticchie rosse, e posso misurarle, alla fine avrò ottenuto diverse medie, deviazioni standard ecc. che riguardano la presenza di quel tipo di lenticchie, e penserò di essere ancora più bravo.....
Errato, ho cercato qualcosa di specifico e mi sono limitato a misurarlo, senza curarmi del resto.
Se avessi fatto lo stesso in campo, durante una partita e l'oggetto fosse stata la frequenza cardiaca, avrei misurato la frequenza, la statura, il peso ed il numero di soggetti, il risultato anche se interessante sarebbe stato poco utile. Mi sarebbero mancati molti altri dati interessanti.
Se invece, tornando alla busta per la zuppa, analizzo il contenuto, magari scoprirò che ci sono lenticchie verdi, farro, riso, ecc. nelle quantità x, che il farro peserà un tot ed altri dati.
il quadro sarà più completo e magari comincerò a capire che se ci sono 116 lenticchie rosse, queste sono in rapporto con 300 chicchi di riso, e 187 lenticchie verdi, ecc.
Ora finalmente sto iniziando ad analizzare, e non limito la ricerca a ciò che mi interessa, e scopro di non essere così bravo come pensavo.
Non è solo merito delle lenticchie rosse se la zuppa ha quel sapore, ma dal mix di elementi.
Tornando alla nostra partita, se inizio a misurare la frequenza cardiaca, devo misurare quanto tempo si corre e quanto si sta fermi, che tipo di lavoro stanno facendo e per quanto tempo quando corrono e quanto stanno fermi, se la frequenza sale in determinate occasioni e scende in altre, così non farò errori di progetto e di valutazione. O ne farò meno.
Mi è capitato di vedere degli allenamenti che venivano spacciati per progetti ben riusciti, effettivamente le frequenze target erano rispettate però.... analizzando bene i grafici e rivedendo tempi e esercitazioni accadeva che le esercitazioni proposte facevano salire la frequenza durante la fase di recupero attivo, mentre si manteneva bassa durante la fase specifica.
Anche se la frequenza era rispettata, il lavoro meccanico per produrla non era quello adeguato, anzi era quello dannoso, perché molto differente da quello specifico della prestazione.
La regola deve essere, misura tutto, metti in relazioni tra di loro i dati e confrontali.
Così si impara, dividendo la lenticchia dal farro, a riconoscere gli elementi e il valore che hanno all'interno del contesto.
Ancora una cosa, se mi inviti a pranzo, niente zuppa.
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