Dopo il post iniziale sulla teoria del riscaldamento nel calcio, che trovate qui. continuiamo a considerare il riscaldamento con più attenzione.
Il riscaldamento prende tempo, ecco perché è visto da molti come una costrizione. Infatti molti entrano in campo e tirano in porta, o fanno preatletici al massimo ecc.
Iniziamo a considerarlo uno strumento. Diminuire gli infortuni, rendere gli infortuni meno problematici, migliorare la capacità di concentrazione, ottimizzare il lavoro “importante” che viene dopo.
Se si utilizza in questo modo il riscaldamento prende nuovi significati.
Il tempo da dedicare varia secondo l’esercitazione seguente, un’analisi attenta della dinamica con cui svolgeremo l’esercitazione ci farà progettare il riscaldamento.
La valutazione deve riguardare, l’elemento tecnico da allenare dopo, i tempi di lavoro e di pausa, l’intensità, il livello di attenzione richiesto.
Già questi cinque punti fanno intravedere diverse opzioni, durate da 10 a 20 minuti se dopo si lavora blando o forte. Esercizi programmati in modo che producano un transfert tecnico, facilitando l’esercitazione seguente. Esercitazioni a carattere cognitivo se dopo si insegna.
Il warm up prende forma, amo molto,come dicevo nella prima parte, le esercitazioni pre-allenamento personalizzate. Il lavoro per la stabilità del bacino e la respirazione in testa, alcune tecniche di stretching abbinato alla respirazione pranayama , e la tecnica di corsa. Superata questa fase che se costruita secondo un modello di esercitazioni a rotazione, se tutto è fatto bene si entra nella fase di riscaldamento collettivo con una mente ed un corpo aperti e fluidi. Sta al tecnico finalizzare il Warm up secondo le regole di cui parlavamo prima.

Va da se che con 5° o 7° di temperatura ambiente non è il caso programmare una seduta con grandi pause per spiegare, il miglior avviamento del mondo non servirebbe a niente. Quindi ritorniamo al punto di partenza, programmare.
Prima di finire questa parte voglio ricordare che l’infortunio muscolare, raramente è frutto del momento, è causato dalla ripetizione nel tempo di piccoli insulti, da posture inadeguate protratte nel tempo, e da esercitazioni errate e posizionate male all’interno della seduta.
Ancora una nota, non fate fare stretching con angoli di lavoro “difficili” (potreste in correre in contratture da postura errata) non fate allungare durante le esercitazioni tecniche (specie gli adduttori) e non fate fare strtetching alla fine dell’allenamento. A caldo non sono riconosciuti molti piccoli traumi e forzare su un muscolo che ha qualche fibra danneggiata può esagerare il problema.
Il riscaldamento prende tempo, ecco perché è visto da molti come una costrizione. Infatti molti entrano in campo e tirano in porta, o fanno preatletici al massimo ecc.
Iniziamo a considerarlo uno strumento. Diminuire gli infortuni, rendere gli infortuni meno problematici, migliorare la capacità di concentrazione, ottimizzare il lavoro “importante” che viene dopo.
Se si utilizza in questo modo il riscaldamento prende nuovi significati.
Il tempo da dedicare varia secondo l’esercitazione seguente, un’analisi attenta della dinamica con cui svolgeremo l’esercitazione ci farà progettare il riscaldamento.
La valutazione deve riguardare, l’elemento tecnico da allenare dopo, i tempi di lavoro e di pausa, l’intensità, il livello di attenzione richiesto.
Già questi cinque punti fanno intravedere diverse opzioni, durate da 10 a 20 minuti se dopo si lavora blando o forte. Esercizi programmati in modo che producano un transfert tecnico, facilitando l’esercitazione seguente. Esercitazioni a carattere cognitivo se dopo si insegna.
Il warm up prende forma, amo molto,come dicevo nella prima parte, le esercitazioni pre-allenamento personalizzate. Il lavoro per la stabilità del bacino e la respirazione in testa, alcune tecniche di stretching abbinato alla respirazione pranayama , e la tecnica di corsa. Superata questa fase che se costruita secondo un modello di esercitazioni a rotazione, se tutto è fatto bene si entra nella fase di riscaldamento collettivo con una mente ed un corpo aperti e fluidi. Sta al tecnico finalizzare il Warm up secondo le regole di cui parlavamo prima.

Va da se che con 5° o 7° di temperatura ambiente non è il caso programmare una seduta con grandi pause per spiegare, il miglior avviamento del mondo non servirebbe a niente. Quindi ritorniamo al punto di partenza, programmare.
Prima di finire questa parte voglio ricordare che l’infortunio muscolare, raramente è frutto del momento, è causato dalla ripetizione nel tempo di piccoli insulti, da posture inadeguate protratte nel tempo, e da esercitazioni errate e posizionate male all’interno della seduta.
Ancora una nota, non fate fare stretching con angoli di lavoro “difficili” (potreste in correre in contratture da postura errata) non fate allungare durante le esercitazioni tecniche (specie gli adduttori) e non fate fare strtetching alla fine dell’allenamento. A caldo non sono riconosciuti molti piccoli traumi e forzare su un muscolo che ha qualche fibra danneggiata può esagerare il problema.

Commenti
Posta un commento