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allenamento, meglio qualità o quantità?

Una domanda che tutti dovrebbero porsi quando si apprestano a programmare un allenamento è proprio questa, l'allenamento dovrà essere quantitativo o qualitativo? Ancora prima la domanda dovrebbe essere, cosa serve? Prima ancora, in quale contesto siamo e da dove veniamo? Quindi per programmare un allenamento bisogna partire da una serie di domande, cominciamo con l'ultima.
Chi siamo e da dove veniamo. In questa domanda c'è raccolto tutto, caratteristiche fisiche, tecniche, e passato di chi deve subire l'allenamento, il passato remoto, ed il più recente passato, perché se "Caio" proviene da una cultura sportiva fatta di immediatezze e di scarso impegno, dovremo riadattarlo ad una cultura opposta fatta di lavoro e impegno, e questo gradatamente(quantità), se Caio, ha giocato o gareggiato due giorni prima è probabile che abbia subito dei piccoli traumi, quindi non dovremo proporgli esercitazioni ad elevata intensità(qualità) . Ora che abbiamo un quadro generale, che ci serve? Migliorare il gesto? Migliorare una componente organica, fissare un obiettivo tecnico, o tattico, velocizzare l’azione? Cominciamo a strutturare l'allenamento su obiettivi precisi basati sul ragionamento precedente, grazie al quale abbiamo scartato le ipotesi potenzialmente nocive. Avendo ben chiaro in testa il target, ora possiamo decidere se fare un lavoro che comporti una grande qualità, quindi, intensità alta, precisione e recuperi alti, o un grande numero di ripetizioni con intensità medio basse.

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