mercoledì 4 novembre 2015

SINTESI DI L’ESTATE PER SVILUPPARE IL TALENTO

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Un progetto innovativo come si è rivelato “l’estate per sviluppare il talento”, a distanza di qualche mese dalla sua realizzazione, merita un consuntivo, una sorta di sintesi, da cui partire per ulteriori sviluppi e progetti simili per organizzazione e finalità.

Il progetto
In un momento di difficoltà economica delle piccole società sportive e di cecità programmatica delle grandi, si assiste a un progressivo impoverimento delle possibilità di sviluppo dei giovani atleti.
Mancano le risorse economiche, con cui pagare dei professionisti dotati di capacità ed esperienze tali da poter permettere ai giovani un salto qualitativo, e questo provoca un vuoto di conoscenze, non essendoci appunto all’interno delle società sportive punti di riferimento dotati di know-how tale da garantirne lo sviluppo.

Dopo aver ragionato per lungo tempo su queste difficoltà, e su come i ragazzi siano aiutati a superare gli ostacoli in altri campi della loro crescita, come con il doposcuola o le lezioni private di musica o arte, ho organizzato il progetto studiando una triangolazione d’intenti, come in una piramide a base triangolare con in cima il giovane atleta.





Da una parte la società sportiva, pronta a investire con le proprie risorse fisiche disponibili,ovvero i propri tecnici e le proprie strutture, in un periodo, quello estivo, notoriamente privo di attività federali.
Da un’altra parte si collocano le famiglie, singolarmente o in alcuni casi riunite in consorzio per finanziare l’attività extra sportiva, come avrebbero fatto per qualsiasi attività extracurriculare dei loro figli.
E infine il professionista, che mette a disposizione la conoscenza necessaria ad ampliare le basi per lo sviluppo del talento.

Il consorzio di famiglie paga il professionista, che esegue le valutazioni e programma la metodologia operativa che poi verrà sviluppata dalla società, che otterrà un doppio vantaggio: il miglioramento degli atleti e l’ampliamento delle conoscenze dei propri tecnici.

Al progetto hanno partecipato ragazzi provenienti da diverse discipline sportive, piccoli gruppi e in alcuni casi singoli elementi. Il gruppo più numeroso, appartenente alla stessa società, è stato quello di una società di basket di Catanzaro Lido, la SMAF, costola della Planet Basket Catanzaro, dove la lungimiranza della responsabile Prof.ssa Simona Pronestì coadiuvata dal preparatore fisico Valerio Tolomeo hanno permesso la realizzazione del progetto.


Prenderò ad esempio la SMAF per illustrare il progetto.

Il Progetto era focalizzato su aspetti poco attenzionati durante la stagione agonistica, ma fondamentali per lo sviluppo del giovane atleta: struttura fisica, funzione motoria e postura.
Le batterie di test hanno riguardato:
·      test muscolari
·      test posturali
·      studio appoggio podalico
·      foto-test strutturali
·      video-test funzionali

La giornata di test nel caso della SMAFF, è iniziata alle ore 8,00 ed è terminata alle 20,00, con una breve interruzione a metà giornata.

Raccogliendo i  dati in tre, è stato possibile creare delle stazioni di rilevamento dati, che ci hanno permesso di sviluppare il lavoro in circa 12 ore, contro le 21 occorrenti.
Ad ogni ragazzo sono state scattate 72 foto, ogni foto era rappresentativa di un test vero  e proprio. 
Volutamente si è scelto di essere ridondanti per consentire agli istruttori presenti di arricchire il loro bagaglio di conoscenze, ciò al fine permettere loro di scegliere nel futuro i test adatti alle loro esigenze, avendo avuto la possibilità di conoscerne  le caratteristiche tramite il confronto. Tutti i test: muscolari, posturali, funzionali e strutturali, sono stati incrociati tra loro.
Dopo la fase di elaborazione, è stato creato per ogni ragazzo un protocollo operativo strutturato su più livelli.
Li elenco così da poter comprendere la complessità dello studio.
·      Esercitazione specifiche sulla postura, basato sui nodi delle catene muscolari individuali emersi dai test posturali.
·      Esercitazione di tipo globale sulla struttura, secondo lo schema strutturo/posturale, emerso dalle foto/test strutturali.
·      Lavoro fisico in palestra secondo uno schema funzionale.
·      Sviluppo del senso cinestetico, rilassamento muscolatura occlusale, ed altri rimedi che migliorano schemi posturali specifici.
·      Lavoro fisico in piscina (in estate può essere una valida opzione) programmato dividendo i ragazzi in sottogruppi omogenei per caratteristiche estratte dai test. 
   
Organizzazione del protocollo
Una parte del lavoro era da svolgere in autonomia da parte del ragazzo; una volta appresi glie esercizi, li avrebbe eseguiti in autonomia presso la propria abitazione. Essendo l’aspetto posturale un’area strettamente personale, c’è bisogno che il soggetto entri nella mentalità del cambiamento ed operi in autonomia per ottenerlo.

Una parte, per ovvi motivi, era da sviluppare sotto il controllo diretto dei tecnici della società, suddivisa in diversi momenti, uno dedicato alle esercitazioni in palestra, ed uno alle esercitazioni in piscina.

Sviluppo del progetto
L’obiettivo prefissato prevede di iniziare a porre rimedio ad alcune mancanze croniche dello sviluppo del giovane atleta.
Le mancanze di attività di “movimento spontaneo” dei giovani incidono negativamente sulle loro possibilità di prestazione atletica, non permettendo una maturazione progressiva del sistema osteoarticolare e coordinativo.

In alcuni casi è stato riscontrato insufficiente sviluppo del sistema propriocettivo, ricordo che la maturazione del sistema propriocettivo avviene entro i 7 anni di età, nei casi in cui la maturazione risulta incompleta bisogna agire durante tutto il periodo della crescita, e oltre, con esercitazioni che stimolino adeguatamente propriocezione ed esterocezione.

In altri ragazzi si manifestava la difficoltà a sopportare il normale carico fisico, per la comparsa di dolori articolari, altri, ancora, mostravano posture già eccessivamente compensate in negativo che lasciavano presagire interruzioni precoci dell'attività agonistica.

La batteria di test prodotta ha permesso di raggiungere due obiettivi: il primo, quello di creare un identikit strutturo/funzionale dei soggetti e di conseguenza lavorare in modo specifico ed individuale; il secondo, di fornire alla società un metodo di valutazione semplice e facilmente ripetibile per analizzare alcuni degli schemi strutturo/funzionali più importanti senza dovere passare attraverso costose ed inutili certificazioni e soprattutto senza rimanere ingolfati in protocolli di test importati dagli Stati Uniti che non danno niente di più a ricerche di questo tipo, anzi rischiano di impegnare più tempo in un ambito dove il tempo è sempre mancante.

Sono state rilevate le misure antropometriche e le circonferenze delle cosce per valutare eventuali dismetrie, o ritmi anomali della misurazione, indici di difetti di lateralità.

Come test strutturo/funzionali essenziali sono stati usati:
·      test di massima flessione
·      test di massima estensione
·      test di massima inclinazione laterale destra e sinistra
·      valutazione del profilo iliaco dal basso. (verifica gamba corta)
Ulteriore test accessorio:
·      Squat libero eseguito senza alcuna indicazione.
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Sono stati valutati anche, i seguenti test:
·      test di torsione
·       test affondo
·       test affondo con bacchetta
·       squat guidato allo stipite della porta
·       Squat test nelle cinque varianti.
Tutti fotografati sui 4 lati.

Sono stati eseguiti come test anche dei filmati su tutti i lati i seguenti test in movimento:
·      cross crawl a ginocchia alte, per verificare i compensi e la coordinazione.
·       skip alto, per verificare ritmo, compensi e differenze tra i due lati.
·      camminata libera, marcia avanti e marcia indietro per evidenziare  il ruolo del calcagno nello svolgimento del passo, e la priorità di appoggio in valgo, varo o doppia componente.

Elenco i test posturali eseguiti anche se non rientrano nei test specifici di controllo che potranno eseguire i tecnici, mancando loro l’addestramento necessario.

·      Valutazione del piede al podoscopio, e relativi test incrociati con gli altri recettori e soprattutto se conforme al tipo di schiena.
·      Valutazione del ginocchio e rapporti con gli altri recettori.
·      Valutazione della colonna e rapporti con piedi e occlusione.
·      Valutazione entrata occlusale e rapporti con la colonna.
·      Valutazione entrata visiva e rapporti con l’appoggio podalico.
·      Test di Maddox.
·      Test di convergenza progressivo e Punto Prossimo di Convergenza alla mezza distanza di Harmon
·      Cover test
·      Test dio Romberg
·      Test Rotazione capo
·      Test dei rotatori

I test muscolari secondo la metodica della Chinesiologia Applicata, sono stati applicati ai seguenti distretti muscolari:
·      Flessori della coscia – Tensore della fascia lata
·      Adduttori
·      Piriforme, gluteo medio
·      Gran dorsale
·      Grande pettorale clavicolare-piccolo pettorale
·      Psoas
·      Quadricipite
·      Deltoide anteriore
·      Sottoscapolare
·      Grande pettorale sternale


Risultati:
Con questo gruppo non è stata volutamente creata una griglia di rilevamento statistico, per le funzioni proprie della tipologia di lavoro e degli obiettivi prefissati. Non escludo, in futuro, di creare uno studio statistico degli effetti di questo lavoro su parametri diversi da quelli indagati per la realizzazione dei protocolli.

Lo sviluppo del progetto ha avuto risvolti positivi in alcuni casi eccellenti: da notare che ancora i ragazzi eseguono parte del programma (area posturale) a casa nei giorni di riposo, qualcuno anche tutti i giorni, eseguono parte del programma (area strutturale) in campo a ridosso degli allenamenti. Grande merito va alla Prof. Pronestì e al preparatore fisico Tolomeo per essere riusciti a fare passare il giusto messaggio ai giovani atleti.

I risultati, a detta dei tecnici e di alcuni genitori con cui ho avuto degli scambi telefonici, sono globalmente confortanti ed indicano la traccia da seguire per aprire nuove strade.

Alcuni dei ragazzi hanno avuto miglioramenti radicali, riuscendo ad allenarsi, finalmente, senza affaticamenti articolari dovuti allo stress meccanico provocato dagli allenamenti.

Finalmente è stato possibile avviare un programma effettivamente mirato allo sviluppo del giovane atleta ed alla prevenzione degli infortuni. In questo modo siamo riusciti ad adempiere al nostro ruolo di guardiani della crescita dei giovani atleti.

Gaetano Rosace
Preparatore Fisico
Esperto di Postura e Movimento

le immagini utilizzate per la Piramide del MIglioramento sono di 
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