giovedì 27 giugno 2013

perchè allenarsi a fine stagione


Allenarsi a fine stagione, evitando lunghi stop è fondamentale per chi crede realmente nel proprio lavoro e vuole costruire la stagione seguente nel modo migliore.




Allenare a stagione conclusa o no?
Molto dipende dai problemi che incontriamo ad ogni nuova stagione
Molto dipende con che tipo società collaboriamo.....

Cosa allenare a fine stagione?

Tecnica?
Fisico?

Tutto!

Ora nasce una nuova domanda. Continuare ad allenare come abbiamo fatto fino a questo momento o utilizzare nuovi metodi? (la nostra crescita off season)

Allenare a fine stagione può creare più opportunità di quante se ne possano vedere ad uno sguardo superficiale.

Migliorare le capacità di insegnamento ed apprendimento, utilizzando nuove tecniche.
Dal punto di vista tecnico è possibile “revisionare” i fondamentali o altro tipo di esercitazioni tramite:
A) Individualizzazione del lavoro.
B) Modifica della sintassi motoria. In linguistica, la sintassi è la branca che si occupa di come le parole si uniscano tra di loro fino a formare una preposizione, che è l’ unità elementare del discorso, e legare i vari elementi del periodo. 
C) Utilizzo di nuovi linguaggi, appropriati al soggetto, utilizzando le sub modalità, che sono i sistemi di rappresentazione del mondo legati ai 5 sensi. Per quello che ci ruguarda solo in effetti sono solo 3.

Il punto A è semplice;nel post stagione è possibile dedicarsi al lavoro individualizzato con maggiore attenzione rispetto alla stagione regolare, non credo ci sia bisogno di ulteriore spiegazione.

Il punto B, è un parallelo tra la costruzione di una frase e la costruzione di una sequenza tecnica. 
È possibile combinare i vari elementi e costruire sequenze differenti. Ecco un esempio del perché le cose non sempre vadano bene nonostante i nostri sforzi di insegnamento:
se mentre studiamo la pagina di un testo, durante lo studio incontriamo una parola che non conosciamo o di cui non abbiamo chiaro il significato, e senza farci caso passiamo oltre, non riusciremo a capire lo scritto a valle della parola con grande  difficoltà a memorizzarlo in modo concreto (assimilazione), certo si può sempre imparare a pappagallo ma ha poco senso. 
La stessa cosa accade quando uno dei nostri giocatori impara uno schema o una sequenza a memoria e basta un niente per mandarlo in tilt. gli manca un tassello, un movimento, un fondamentale.
Che si fa in questo caso?
Si studia con un dizionario accanto, si trova in significato e si crea un collegamento con il resto ...... Che si fa con l’atleta? Si cerca di comprendere dove si colloca il difetto di apprendimento o di conoscenza , e diventa più semplice andare avanti.

Il punto C, è relativo al fatto che ognuno di noi utilizza prevalentemente un senso per interagire con il mondo circostante e per lui il mondo è raprresentato da quel senso: udito, vista e tatto per l’esattezza. Rivolgersi ad un giocatore che vede il mondo dal punto di vista tattile con riferimenti linguistici prettamente uditivi è .... Uno spreco di energie. Bisogna parlare ad ognuno nella lingua che capisce meglio, e se è difficile farlo in regular season, ora è più semplice dedicare del tempo alla comunicazione e far migliorare e migliorarci.

Non c’è momento migliore per sviluppare e consolidare il bagaglio tecnico nel post season!

E i programmi estivi?

Di solito a fine stagione si danno ai ragazzi dei programmini prettamente fisici da fare a casa; bastano? Secondo me non servono a molto, non bastano ad evitare di perdere gran parte del lavoro e delle competenze acquisite durante la stagione appena finita, anche perchè spesso allenano capacità che vanno in direzioni differente da quelle che ci servono.

Un lungo stop è deleterio. E stiamo parlando anche di 60/70 giorni in alcuni casi.

Cosa fare?
Intanto usare la fantasia e non rendere le cose pesanti, ricordiamoci che siamo off season, è più semplice differenziare i luoghi di lavoro e allenarsi anche in posti diversi dalla palestra. 
Integrare la parte specifica con attività sportive differenti è semplice ed estremamente utile.

Colmare le carenze individuali
dopo l’attenta analisi che ogni allenatore o preparatore fa dei suoi giocatori, si ha chiaro in mente cosa serve ai nostri atleti. Le carenze possono essere fisiche e tecniche. Un lavoro mirato, preciso e concreto in queste direzioni porterà dei vantaggi enormi. Se durante la stagione non è stato possibile lavorare su determinate qualità questo è il momento giusto.

Ecco un esempio, forse semplicistico ma che rende l’idea.

Se se un giocatore, non riesce a fare bene i piegamenti, magari inarca la schiena, non tiene la testa in linea ecc. Bisogna capire dove sta la “debolezza” e piuttosto che distruggerlo a piegamenti fatti male è preferibile trovare esercizi propedeutici.

Per la tecnica è semplice, e ci si aggancia al discorso fatto in precedenza sulla sintassi motoria.
trovare dove si inceppa la sequenza di movimento e anzichè accanirsi, trovare sequenze analoghe, descrizioni differenti, lavorare sulle debolezze, fino a quando tutto sarà naturale.
attenzione, se il nostro giocatore è lento, non distrugiamolo a scatti, cerchiamo di capire cosa può migliorare, quale parametro di forza ( in rapporto all'età) quale parametro sensoriale e cerchiamo di migliorarlo globalmente. se ha fibre lente, più o meno riarranno quelle, ma se miglora, lettura, anticipazione, uso dei piedi ecc, potrà essere molto meno lento di quello che è realmente a livello di fibre.

Come sviluppare nuove competenze


Ogni nuova stagione ci si trova a dover fare due cose, insegnare e allenare, che sono due cose molto differenti. L’insegnamento prende tempo, e tempo ne abbiamo poco, dedicare del tempo a fissare le basi del nuovo programma permetterà un migliore l'uso del tempo nella stagione seguente.

Ad esempio, se devo insegnare esercizi di sollevamento, ne approfitto in questo periodo, così già in preparazione potrò usarli con un vantaggio enorme potendo fare da subito, girate, strappi e slanci.

Se il preparatore non li sa fare, non li conosce, con un piccolo investimento si chiama qualcuno in grado di farli e in una due sedute li avrà insegnati al preparatore ad ai ragazzi.
se non hai un preparatore, cosa grave, vergognati. Chiama sempre il tizio, investi qualche altra seduta e li insegni ai ragazzi. e questo vale per ogni altra cosa, li specialisti servono a questo, interventi flash con chi non ha tutte le competenze.

Nota: Non facciamo fare ai ragazzi palestra tipo body Building, non serve a niente, non è funzionale, fa danni e serve solo a migliorare l’ego, ma in campo non serve a nulla.

Non facciamo fare ”lavoro aerobico” è quello che serve meno.

Evitiamo di far fare ai ragazzi forza esplosiva e balzi, rischieremmo di fargli del male.

Che resta?
Lavoriamo sul movimento, sull’equilibrio, sullo sviluppo della forza dei distretti deboli, sulla rapidità, intesa come migliore utilizzo del corpo, sulla capacità di lettura e risposta adeguata, sulla capacità di ragionamento durante sequenze ad alta intensità, su quegli esercizi a carico naturale che fanno il pieno di condivisioni su youtoube ma che non fa mai nessuno. 
Non fermiamoci ai luoghi comuni, ora si può fare di più.

Da questo è possibile far partire una buona discussione.

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