lunedì 17 gennaio 2011

Potenziamento statico, l’isometria

Una delle esercitazioni più usate in assoluto è il potenziamento statico, ma sei veramente sicuro di conoscere realmente il lavoro in isometria?

Alcune semplici regole a cui mi attengo per eseguire le esercitazioni isometriche, o meglio statiche:



  • Il carico applicato deve essere il più alto possibile per il dato angolo di lavoro, e deve essere superiore al massimale possibile in regime concentrico, in caso contrario lo stimolo è inefficace.

  • Migliora solo l’angolo utilizzato durante la contrazione, quindi bisogna moltiplicare gli angoli per l’intero range articolare.

  • Non lo utilizzo mai in sport che prevedano gradienti elevati di contrazioni isometriche, come canottieri, lottatori, body builder, ecc. Perché già questi sport creano grandi pressioni sul sistema cardiovascolare ed è inutile e dannoso aggiungerne altre.

In passato alcune sperimentazioni fatte sia da me che da altri, eseguite in doppio cieco, hanno dato risultati sovrapponibili  a quelli ottenuti ai regimi di contrazione tradizionali, come il concentrico. Quindi il metodo statico è un metodo che può essere utilizzato efficacemente all’interno della periodizzazione, per potenziarne gli effetti positivi e limitare quelli negativi. Come il peggioramento della capacità di coordinazione muscolare e della velocità di contrazione. Va specificato che negli sport di squadra questi peggioramenti non si manifestano grazie ai regimi di contrazione utilizzati durante l'esecuzione del gesto sportivo.

Personalmente uso una mia variante al sistema di lavoro statico, in pratica applico un carico che sia il massimo utilizzabile per un certo tempo, secondo l’obiettivo, e lo modulo a seconda della capacità di controllo dell’angolo articolare e della presenza di contrazioni cloniche involontarie. In pratica l’angolo di lavoro ad un certo punto deve “cedere” sotto il carico. In questo modo richiamo riflessi da pressione atavici presenti nel sistema nervoso,  ma quasi mai utilizzati se non in condizioni di pericolo.

Utilizzo contrazioni da 1 a 20 secondi di durata e recuperi da pochi secondi ad alcuni minuti.
Da utilizzare in alcune fasi specifiche del macrociclo: preparatoria, di sviluppo della forza in determinate posizioni, ecc. Ottimo abbinamento con il lavoro statico dinamico. e con il lavoro eccentrico





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buon lavoro

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