lunedì 28 giugno 2010

La nazionale fuori dai mondiali, le ragioni fisiche di un disastro.

Subito dopo la sconfitta della nazionale, tutti si sono affannati a cercare i perché di un fallimento annunciato. Ho sentito e letto le cose più assurde che  secondo me con il disastro hanno poco a che vedere.

Ne elenco alcune, quelle secondo me più stupide:



Stadi poco moderni.
Che qualcuno mi spieghi cosa centra con la sconfitta. E non mi venite a dire che le famiglie allo stadio avrebbero migliorato la cosa.

Troppi stranieri nel campionato. 

Questa è una polemica iniziata con la vittoria dell’Inter in Coppa dei Campioni, ed oltre ad un poco di malsano spirito anti-interista, non trovo le ragioni oggettive. Forse 4 anni fa in Italia giocavano moti meno stranieri?
 Certo con meno stranieri sarebbe stato meglio, ma se il livello è alto, e gli stranieri un po’ credo lo alzino, è automatica una migliore crescita dei calciatori locali dal confronto quotidiano, è risaputo che in un gruppo i soggetti di abilità inferiore tenderanno verso il miglioramento mentre quelli di maggiore capacità avranno difficoltà a migliorare ancora.

I settori giovanili non funzionano.

Se questi signori che parlano di settori giovanili ci lavorassero capirebbero quanto funzionano e quanto è difficile produrre talenti in un momento che sempre meno ragazzi vogliono realmente fare sport e sacrificarsi, ecco perché le società vanno a fare "raccolta" all’estero, dove  la fame fa ancora la differenza.

Ci sono pochi soldi. 

Ma come si permettono a parlare di soldi? Si vedono muovere più soldi in società di serie minori, che intere federazioni di altri sport, non parliamone proprio.


I problemi veri sono altri, non parlerò di quelli in ambito sociologico e culturale che forse sono i più importanti, ma di quelli di carattere fisico e tecnico, sotto agli occhi di tutti, solo se si vogliono guardare.

Il problema di fondo è che il calcio è VECCHIO!

La maggior parte di quelli che lavorano nel calcio sono vecchi, magari sono giovani all’anagrafe ma ragionano ed usano schemi identici a quelli dei loro nonni. E sono presuntuosi, molto presuntuosi.
Frase spesso utilizzata da tutti anche da chi non avuto minimamente a che fare con l'event di 4 anni fa: "siamo campioni del mondo", saranno tutti cuochi della nazionale?

Il calcio è vecchio perché  non vuole innovarsi, è un ambiente profondamente chiuso, ora si parla di match analysis, come se fosse l'ultima trovata, mentre si conosce da una vita.
Leggi qui di Amisco.  I dati ricavati , però, interessano poco agli allenatori, usano male i  sistemi come “Amisco” che dovrebbero rivoluzionare il modo di lavorare i campo.
Leggi a tal proposito l’articolo su Wired.

La verità è che gli allenatori non vogliono costrizioni, e il calcio è l’unico posto dove si possono fare esperimenti e usare un aratro per potare le rose. la chiave di lettura è fare  esperimenti nel cambiare ruolo a calciatori già fatti, qualcuno mi dica se esistono aziende dove si mandano i contabili a discutere cause in tribunale o gli avvocati a fare la partita doppia. Si fa ancora la partita doppia?

La programmazione è uno scempio, Ma è possibile, che con una programmazione di almeno due anni, non si sia riusciti ad avere una rosa di calciatori in forma?

Eppure è abbastanza semplice analizzare  lo stato di forma dei singoli elementi, basta confrontare alcuni valori facilmente reperibili.

Iniziando lo studio due anni prima su diciamo 50 papabili nazionali, al momento della scelta finale  si dovrebbe sapere con un sufficiente margine chi è o chi non è nelle condizioni fisiche. E sapere chi oramai è cotto a puntino.

Ripeto non è difficile basta mettere assieme 4 o 5 valori di diversa provenienza e parametrarli.

Certo il CT non avrebbe potuto convocare alcuni (molti) giocatori, ma forse qualche partita giocata più fisicamente avrebbe giovato.

Si va in montagna per quale motivo? Per acclimatarsi? Bene, i lavori in altitudine negli altri sport sono la norma dalle olimpiadi dei Città del Messico in poi. Ricordi quelle di Beamon  Mennea ....

I tre/cinque giorni per acclimatarsi dichiarati dalla FIFA sono utopistici. Come è utopistico come allenamento  camminare nei boschi, sempre che sia vero l'abbiano fatto, mi ricorda tanto le preparazioni di trenta anni fa.

Ma le vere difficoltà  sono i saliscendi dei campi cui è stata costretta la nostra Nazionale le ragioni della debacle diventano ancora più chiare, tre partite giocate progressivamente a livello del mare, a 700 metri, e a 1700 metri, non aiutano affatto, anzi stroncano le gambe, il fiato e la testa, rispetto a squadre che rimangono fisse in quota, come ha fatto la Slovacchia.

Prevedere una fase di adattamento alla quota di 10 giorni (molto pochi) per perdere tutto appena si torna per una settimana a livello del mare non ha senso.

Può essere che non abbiano interpretato bene questo aspetto?
Non è semplice gestire i tempi di adattamento e allenamento in quota. Sembra che la Corea del Sud lo abbia fatto in modo più scientifico. Leggi qui sulla Corea hi-tech.

MI ripeto queste cose funzionano se si gioca ad altitudini fisse, se variano bisogna essere freschi ed in forma per sopperire alla perdita di prestazione, 5 - 10 % che si ha oltre i 1600 metri.
Sono daccordo con Lippi che portando altri due giocatori le cose non cambiavano, doveva cambiare radicalmente rosa.

Forse l’unica cosa positiva della disfatta e che ogni volta che gli si proporrà qualcosa di diverso, gli addetti ai lavori, non potranno più dire, “non ci interessa, con i nostri  metodi siamo i campioni del mondo”.

Sveglia il mondo cambia.

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