domenica 14 febbraio 2010

Aggiustare la postura, inizio.

Se vuoi aggiustare la postura devi agire a più livelli, in caso contrario l’insuccesso è sicuro.  bisogna seguire una metodologia di intervento ben precisa, evitando di cadere in facili luoghi comuni.

La cosa peggiore è la disinformazione,molti confondono la “ginnastica posturale” con la posturologia. E spesso no si comprendono quali possano essere le relazioni tra la propria postura ed il rendimento psico-fisico.

Si  riesce finalmente a capire la relazione tra postura ed ernia del disco, o postura e cervicalgie, però se si parla di ernie e affini è facile creare confusione con altri professionisti, che pure usando nel loro parlato il temine postura non sono preparati in materia.



posture


Lo schizzo, rappresenta due posture tipiche, la prima la A è una postura in cui il corpo preferisce poggiare il peso sui talloni, i pettorali sono contratti e le scapole spesso alate, la normale curva cifotica è aumentata.

 La seconda è una postura che privilegia il peso sulla parte anteriore del piede, la cifosi dorsale è appiattita e le scapole contratte.


Queste due posture corrispondono a due tipi caratteriali, affronteranno la vita in modo differente, avranno a che  fare con patologie tipiche del loro profilo posturale.

Se vogliamo lavorare al loro miglioramento dobbiamo comprenderle.

É normale pensare che non è possibile affrontare i due tipi allo stesso modo.
A distinguerli è solo il profilo, se dovessimo valutarli frontalmente o dall’alto troveremmo molte altre differenze.

Ma a cosa sono dovute? Costituzione posturale,diverso tono dei muscoli degli occhi, diversa occlusione dentaria, ecc.

Non è possibile risolvere tutto solo con la ginnastica posturale,serve ma da sola no basta.

Se voglio fare correre più forte un atleta devo sapere come funziona tutto il suo sistema posturale e quanta fatica faccia a mantenere la sua postura all'interno di uno schema motorio accettabile.

Poi andranno cercati  degli esercizi adatti  di ginnastica posturale, ma devono essere i suoi esercizi e non quelli di tutti, e dovrò lavorare direttamente sul sistema posturale stimolando occhi, mandibola, piedi, pelle, che andranno regolati con varie tecniche, un po' come sintonizzare una radio. Poi, ancora sarà necessario lavorare sulla sincronizzazione dei movimenti e così otterrò il risultato. Non basterà "metterlo diritto" dovrò aiutarlo a cambiare.


La postura si tratta in profondità, senza lasciarsi distrarre dagli effetti già maturati, questi sono competenza di altri.

Bisogna operare per il cambiamento.


Dritti e felici

leggi il post migliorare la postura senza spendere soldi ti può aiutare a decontrarre la muscolatura e permettere un inizio di cambiamento posturale. Il post collo bloccato usa gli occhi.. ti farà conoscere un modo per migliorare il tono dei muscoli oculari. Lavorare sul diaframma ti darà altre opzioni di successo nel riformulare la tua postura. La lingua ha effetti sulla postura, leggi lingua postura e prestazione per capirne di più.

giovedì 4 febbraio 2010

Organizzazione, utilizzo del tempo per obiettivi.

Proseguendo il discorso iniziato con i due post precedenti, mi sposto sul piano pratico spiegando uno schema di pianificazione molto efficace ad ottenere l'organizzazione e l' utilizzo del tempo per obiettivi


Per prima cosa, bisogna definire l’obiettivo della sessione di lavoro, mi riferirò ad una seduta di allenamento ma potrebbe riguardare qualsiasi attività umana.

L’obiettivo centrale è quello che impegna per il 20% del tempo o il 30 o il 10, ma concorre al raggiungimento dell’80% del risultato. Stiamo parlando della fase più importante, se non abbiamo in mente quale deve essere il lavoro da compiere in questa fase  stiamo sprecando tempo, falliremo.

Definito l’obiettivo devono essere  scelti i mezzi e il sistema di utilizzo ovvero il metodo.

A questo punto dobbiamo costruire il resto della sessione.

 Per arrivare alla “zona” o meglio al “core” bisogna prevedere una fase propedeutica, un riscaldamento.

 Questo può avere due connotazioni, la prima possibilità è l’innesco, ovvero una serie di esercitazioni che costruiscano l’immagine di quello che avverrà dopo, molto utile per costruire un programma progressivo.

La seconda invece è un riepilogo, nella fase di avviamento vengono riproposti schemi ed esercitazioni che hanno fatto già parte del “core” di un allenamento precedente.

Ora va definita la fase finale, può essere basata anche questa su due aspetti. Il primo aspetto possibile  è la sintesi mnemonica, con esercitazioni riguardanti il core precedentemente trattato.

Il secondo aspetto riguarda delle attività che creino il ripristino dei normali equilibri precedenti la sessione.

All’interno della struttura della sessione, ora divisa in tre parti, è doveroso inserire ulteriori elementi e suddividerla ulteriormente.

Per fare rendere il core al massimo, bisogna essere in grado di sviluppare un alto livello di performance.

La prestazione, infatti, è costruita da diversi elementi condizionanti, questi elementi  devono essere fatti ruotare all’interno della sessione in modo costante ed ottimale.

Come avrai potuto capire, non basta seguire uno schema, tutto deve avere una logica ed un collegamento con l’obiettivo, altrimenti non sarà redditizio. Il 20% del lavoro vale quasi tutto il risultato, ma se il contorno è strutturato bene il risultato sarà massimo.



I post precedenti li trovi qui e qui.


foto di bruno leonardo mendes

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