giovedì 9 luglio 2009

organizzazione area fisica di un settore giovanile, seconda parte

Nella seconda parte, ci dedicheremo all'aspetto organizzativo del lavoro fisico, normalmente questo è lasciato alla libera scelta ed interpretazione del singolo istruttore, che in base alle sue esperienze decide quali mezzi e metodi utilizzare.
Non va bene, è un modello organizzativo, che produce risultati in modo casuale, invece noi vogliamo essere causa dei risultati.

Il Consulente
in molte realtà può essere utile avvalersi di un consulente che pianifichi gli interventi e crei una sorta di training plan, una road map da seguire per ottimizzare i risultati. Il training plan non potrà non comprendere la parte tecnica, che dovrà essere codificata in modo tale da ottenere un risultato di ordine fisico, in genere su questo punto gli allenatori sono restii a cedere un poco "campo" però i conti bisogna farli con la solidità della società, gli allenatori tranne in rari casi dopo una o due stagioni passano, e una società non può pensare di riassettarsi continuamente disperdendo energie, quindi, è qui il passo è difficile se si sceglie la strada della solidità bisogna essere fermi e chiedere a tutti di abbracciare la causa.
La democrazia
Purtroppo bisogna ragionare su questo concetto, non è pensabile che in un'azienda si seguano strade diverse e magari in contrasto tra loro, e perché questo deve esistere nelle società sportive? La road map da seguire è tracciata dall'azienda, eventuali perplessità possono essere manifestate nelle riunioni periodiche, perplessità che è giusto manifestare pure continuando a svolgere le proprie mansioni così come è richiesto.
I briefing servono invece per organizzare al meglio l'attività periodica ed limitato il tempo a loro disposizione perplessità e dubbi sul metodo non possono essere esposti.
La pianificazione sul lungo periodo
bisogna tracciare un piano programmatico che sia proiettato per tutta la stagione, dividendola in periodi più piccoli, in questo piano bisognerà elencare gli obiettivi parziali e globali della stagione, in rapporto alla stessa, alle passate e alla futura, La pianificazione deve tenere conto del livello attuale di performance fisica e tecnica del singolo, della situazione posturale e dello sviluppo motorio. Da qui nasceranno le scelte differenziate, all'interno di una metodologia comune. Un soggetto che ha già, un sistema organico, dal punto di vista aerobico soddisfacente in rapporto all'età ed allo sport, potrà essere sgravato di alcune esercitazioni per svilupparne altre su aree carenti. Scontato? Mica tanto.
La valutazione
Per poter valutare bisogna fare dei test, la scelta dei test deve privileggiare quelli con un alto grado di ripetibilità, (se ripetuto più volte il valore non si discosta di molto) semplici, ed economici. All'interno della panoramica dei test bisogna togliere tutto quello che è ridondante e poco producente, finalizzare esattamente quello che è l'obiettivo della valutazione, e trovare il test più adatto. E' inutile fare un test su qualcosa che si suppone, o qualcosa che è difficile controllare; è perfettamente inutile fare un test per controllare un valore non ancora presente in quella parte di popolazione. Un test che possa creare problemi muscolari, è da evitare o limitare.
trovati pochi e rapidi test, bisogna leggerli, qui ci viene in aiuto la matematica presente sui nostri computer. Solo con una lettura obiettiva e frequente si può modificare in tempo reale la pianificazione e ridurre le defaillance. A tal proposito potete leggere un post appositto su questo blog. Qui...
La postura ed il movimento
gran parte del potenziale energetico di un soggetto è disperso, suo malgrado, da una serie di adattamenti e compensazione che il corpo deve attuare per mantenere una posizione nello spazio economica, migliorare questo aspetto diminusce i consumi e favorisce l'apprendimento.
Per farlo bisogna analizzare il soggetto e sviluppare le esercitazioni nel rispetto di quest'analisi, solo lavorando fisicamente secondo schemi posturali si può ottenere un risultato soddisfacente, ma non è facile, bisogna essere capaci di scelte che possono modificare radicalmente il nostro modo di interpretare le esercitazioni.

continua...
organizzare l'area fisica, settore giovanile, prima parte
creare la tradizione nei settori giovanili




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