venerdì 22 aprile 2011

Calcio e infortuni (nuovo-modificato)

Man down

Parlare di calcio e infortuni è importante, perchè rappresenta uno dei problemi principali di chi opera in quest'ambito. Ho avuto il privilegio di lavorare con tantissimi atleti dai giovani a quelli di altissima qualificazione provenienti da diversi sport.  La mia posizione, di responsabile dell'area fisica, mi ha permesso, assieme all’attività di esperto di postura e movimento, di valutare in profondità le esigenze del calcio.


Per quanto riguarda il calcio, ho potuto constatare  la quantità enorme di infortuni e le tante recidive. Sicuramente il calcio moderno, a tutti i livelli e uno sport ad alto indice di traumatismi muscolari.


 Perché?

Il calcio è cambiato, non è più quello che si giocava 10 anni fa, e gli uomini sono cambiati. Da una parte i ritmi sono più alti e si prova ad alzarli sempre di più, dall'altra gli uomini sono differenti, meno pronti fisicamente, (non ti fare ingannare dai muscoli in bella vista), con un bagaglio motorio ridotto a lumicino. I giovani, che valuto quotidianamente, presentano una immaturità propriocettiva preoccupante.

I metodi di allenamento e preparazione spesso sono ancora quelli di 20 anni fa, o più.  Se andavano bene su organismi costruiti in modo spontaneo da ore e ore di giochi in piazzetta o in oratorio ora non hanno più senso.

É palese che bisogna adattarsi al nuovo modo di vivere, che comporta importanti accorciamenti muscolari, nella schiena e nei flessori della coscia e nella gamba.

Le esercitazioni devono essere adeguate al contesto. Leggi, svecchiare gli esercizi, anche perché alcuni sono senza senso. L'allenamento fisico deve essere personalizzato al massimo, bisogna prendere in considerazione, la morfologia e la postura per trovare attività motorie adeguate.

Le esercitazioni devono essere il più funzionali possibile, soltanto allenando in modo funzionale si ottengono risultati eccellenti abbassando il numero di infortuni.

In campo economico si deve fare sempre una attenta analisi dei costi e dei benefici. E' il momento di farlo anche noi!!

Facciamo realmente quello che serve? Perché con tutto l'allenamento che somministriamo  dopo una partita alcuni gruppi muscolari risultano  "affaticati" per giorni.

Il motivo è che abbiamo prodotto in allenamento tanta fatica ma non in modo funzionale.

Gli obiettivi del lavoro sono giusti? Per usare una frase sempre abusata in quest'ambito, basta veramente “mettere fieno in cascina”? Non si offendano, ma è il momento di lasciare all'agricoltura certe frasi.

Di seguito, alcune dei motivi per cui si generano infortuni:


  1. Mancanza di allenamento funzionale;
  2. allenamenti basati sulle mode del periodo;
  3.  la tattica individuale, bagaglio dell'atleta, non è adeguata alle richieste motorie;
  4. cattiva scelta dei mezzi e dei metodi in rapporto  alle reali necessità del calcio;
  5. cattiva gestione degli affaticamenti intercorsi  a causa dei punti uno e due, a volte si valutano male microlesioni eccentriche che potrebbero sparire in 72 ore ed invece si esagera, con l'allenamento, producendo danni gravi;
  6. scarsa preparazione di base del team, che basa tutto su esperienze empiriche che possono essere positive per un atleta ma deleterie per altri. Da qui anche la discontinuità nei risultati di molti allenatori, anche famosi;
  7. le superfici di lavoro; i terreni sintetici, in primis per i giovani;
  8. la mancata conoscenza  dei mezzi di rigenerazione e di recupero. E questo vale a tutti i livelli anche con i settori giovanili;
  9. scarsa concentrazione, questo a mio avviso è il fattore produttore di infortuni più importante;
  10. legato al fattore precedente, la presenza di convinzioni negative inconsce, magari indotte in modo involontario dagli allenatori. Imparare a comunicare potrebbe essere una buona cosa;
Buon lavoro

post riscritto in modo integrale prima stesura, 13/03/09


foto di kelly Mary

1 commento:

  1. Caro prof, se tutti la pensassero come te il mondo del calcio e tutto il suo indotto sarebbero una super-azienda all'avanguardia...come la Premier League insegna!!!
    Cmq nn mollare, continua a professare il cambiamento...e se indicando la luna qualcuno ti guarderà il dito...tu nn ti abbattere e pensa che se hai convinto me anche gli altri posson aprire gli occhi.
    MIK

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